Dott.ssa Silvia Michelini     info@vittimedinarcisismo.com

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I narcisisti sono uomini o donne che hanno il terrore di impegnarsi nel matrimonio e assumersi responsabilità adulte, a meno che queste non conducano a vantaggi secondari e gratificazioni più o meno dirette.
Queste persone fanno fatica ad accedere a una dimensione di personalità adulta e genitoriale, per questo vivono come eterni Peter pan; hanno paura di impegnarsi, idealizzano i partner, ma non si fidano di nessuno. Temono l’intimità e poi – dopo aver abusato psicologicamente ed emotivamente delle loro vittime – qualora queste chiedano di più o scoprano cosa c’è dietro “la maschera”, fuggono senza rimorsi o ripensamenti verso la loro prossima avventura oppure tradiscono senza rimorso alcuno.

Eppure, ritroviamo spesso i narcisisti in coppie stabili anche se conflittuali e/o infelici, perché?

I narcisisti hanno una visione pessima del matrimonio, non lo considerano un rito dal potere trasformativo, che sancisce un’unione affettiva sul piano formale e simbolico, ma solo un mero obbligo legale, a limite un investimento economico e materiale, che riguarda più la sicurezza e la stabilità che l’amore e la passione. Il matrimonio è un vincolo, che li costringerebbe a crescere o perlomeno a fingere di averlo fatto.

Un’altra criticità è rappresentata dai ruoli e dai giochi di potere che si creano all’interno della coppia.
L‘uno è sempre convinto che l’altro lo stia “fregando”, si stia approfittando di lui (o di lei) o che comunque non sia un buon partner. Per la donna narcisista l’uomo che sposa deve essere sicuramente un padre onnipotente (possibilmente abbiente o almeno disponibile ad asservirla per sue problematiche masochistiche), sottomesso ai capricci infiniti di una bambina esigente, capricciosa e oppositiva, che utilizzerà la seduzione come “trappola” per ottenere vantaggi senza ripagare il partner né come donna, né come madre, delegando a lui ogni responsabilità pratica ed affettiva.
La lamentela, il dramma e i malesseri immaginari sono strumenti che soventemente vengono utilizzati più o meno consapevolmente per evadere le responsabilità e mantenere l’attenzione su sé stesse.
Nella versione “matura” potrebbero anche sposare persone più giovani per gli stessi motivi inerenti il “controllo” del partner.
Il narcisista uomo (non nella versione covert, questo potrebbe essere il narcisista complementare che sposa la narcisista overt o una borderline, perché lo fa sentire utile e vivo e lo illude di essere “manipolabile”) è essenzialmente un maschilista egoista, egocentrico e infantile, che vede nel matrimonio “l’acquisto” di una madre surrogata che si prenderà cura di lui e della sua prole (riducendo i rapporti sessuali a queste poche occasioni e desessualizzando completamente la partner), senza chiedere nulla in cambio e idolatrandolo quale re indiscusso di casa.
I narcisisti, non tollerano di doversi “legare” a qualcuno per tutta la vita, per questo se si sposano, lo fanno in genere per motivi differenti dall’emergere di un desiderio spontaneo: accontentare un parente, cedere alle pressioni del partner, conformarsi e guadagnare prestigio e approvazione sociale (avrò anche io una “moglie”, “marito” così come tutti i miei amici).
E se lo fanno, devono avere qualcosa in cambio. Per sempre. L’intento è quindi quasi sempre di tipo strumentale e parassitario.
Sono convinti di acquisire diritti sulla vostra persona e sul vostro futuro e attraverso la strumentalizzazione di tali diritti, manipolarvi sui sensi di colpa, per rinunciare pian piano ad ogni vostro intento di realizzazione personale in funzione di lui/lei.
Se ci riuscite comunque, ve la faranno pagare e anche molto cara.
Esempio se siete donne e volete lavorare vi farà sentire in colpa o vi criticherà su come crescete i figli per colpa del lavoro… l’importante insomma è che voliate bassissimo e non mettiate in discussione l’autorità patriarcale-maschilistica del padre padrone.
Se siete uomini, la vostra partner vi colpevolizzerà per ogni minima cosa al fine di riacquisire libertà totale delegando a voi i compiti di accudimento e di fatto impedendovi di accedere a dimensione di realizzazione del maschile, che di fatto vuole prendere lei. A voi spetta il compito della madre/padre onnipotente.
Ecco perché le donne borderline scelgono spesso uomini con narcisismo covert (timidi, introversi, insicuri) sottovalutando i rischi dell’evoluzione della personalità di questi uomini o la loro stessa possibilità di resistere nel quadretto idealizzato e idealizzante.
I narcisisti uomini preferirebbero di gran lunga convivere o sposare donne altamente manipolabili e con personalità dipendente, le donne sposare uomini ricchi e/o sottomessi da utilizzare come padri o toy boys, ma senza assumersi responsabilità come donne o madri.
I narcisisti non riescono ad assumersi impegni duraturi e spesso non vogliono figli, perché questi – interferirebbero con la loro individualità o i loro progetti di realizzazione personale.
Se hanno figli, questi debbono rispondere come automi alle loro richieste di perfezionismo e obbedire senza fare storie; devono “ripagarli dei loro sacrifici”, crescere in fretta e soprattutto da soli perché loro hanno altro da fare, soddisfare le aspettative irrealistiche di realizzazione o sogni disattesi e di sovente sono controllati in modo freddo e distaccato, vivendo in un mondo fatato, ma privo di amore.

matrimonio e narcisismo
In tal senso, anche un partner può essere percepito come un ostacolo alla propria realizzazione personale, ecco perché i narcisisti preferiscono stare sempre con un piede fuori dal rapporto, i legami li spaventano, così come l’intimità. Se si impegnano, si aspettano che il partner rispetti la loro individualità, non mini la loro autonomia e sposi con lui (o lei) anche i suoi progetti e/o ideali progetti; per questo i narcisisti tendono ad essere non solo svalutanti verso qualsiasi forma di coinvolgimento emotivo, ma anche possessivi e controllanti, rifiutando nel contempo qualsiasi forma di reale condivisione con l’altro.
Un altro dato importante è la tendenza a colpevolizzare l’altro, non assumersi alcun tipo di responsabilità affettiva o materiale nella coppia se non su esplicita richiesta (con successivo rinfacciamento) sopprimere o reprimere qualsiasi forma di iniziativa, evoluzione o crescita individuale e/o di coppia.
Chiudere i confini, privare il partner della sua luce, inibirne i movimenti, allontanarlo da amici e parenti in nome del “rispetto” e dei “valori familiari” è una mossa tipica dei narcisisti per succhiare energia e controllare l’altro.
L’interesse dei narcisisti è controllare il partner quale fonte di approvvigionamento, non avere una relazione basata sul rispetto e sulla reciprocità dei sentimenti.
Per questo motivo mentono, mistificano, “dimenticano”, non rispondono a domande dirette, fuggono, spariscono, creano conflitti ad ogni fase di crescita della coppia, si interpongono con capricci e crisi di rabbia nella crescita dei figli.

CON CHI SI SPOSA UN NARCISO? QUALE PARTNER SCEGLIE PER UNA RELAZIONE STABILE
In genere il narcisista sceglie un partner empatico, co-dipendente e altrettanto narcisista, ma che chiameremo “complementare” o “inverso”, qualcuno che lo idealizzi, lo ammiri, si prenda cura di lui/lei e gli lasci assumere il controllo della relazione non intralciando la sua realizzazione personale.
Il narcisista grandioso ricerca ammiratori, sudditi e discepoli, per questo è attratto -e attrae- persone che percepisce o che si percepiscono come “inferiori” a lui per status sociale, età, o condizione di disagio fisico o psicologico e che per questo non offuscano la sua grandezza (reale o immaginaria) e gli permettono di avanzare nella vita verso i suoi obiettivi senza particolari sacrifici o intralci. Dietro a molte crocerossine/crocerossini c’è spesso un narcisista grandioso, dietro a un passivo-aggressivo evitante o una personalità dipendente un narcisista inverso/complementare.
Il narcisista complementare, che inizialmente è quello (o quella) più innamorato e grato all’altro per averlo degnato della sua presenza, in seguito soffrirà moltissimo, perché dopo aver rinunciato a realizzare sé stesso per innalzare l’altro partner, si sentirà profondamente deluso quando il narcisista grandioso non lo ripagherà affatto, anzi lo svaluterà o lo depriverà emotivamente, così preso com’è dalla regìa del suo film immaginario, in cui l’altro è solo un attore, una marionetta, e non un co-regista.
Questi ruoli possono alternarsi in una coppia durante la vita.
Il narcisista complementare, a causa della sua scarsa autostima, non si rende conto di aver rinunciato a realizzare sé stesso per fondersi con l’identità che il narcisista grandioso sogna per sé stesso.
Un altro dato importante è l’evidente strategia paradossale dei narcisisti, che svalutano il partner quale essere “sciocco”, “inferiore” che non potrebbe sopravvivere senza di lui, ma di contro gli (o le) impediscono di realizzarsi o avere spazi personali affinché questo accada.
I narcisisti di base, non vogliono che il (o la) partner evolva, sebbene glielo chiedano giornalmente, perché la sua evoluzione potrebbe mettere a rischio la sua fonte di approvvigionamento e la maschera inconsistente e vacua potrebbe in tal senso, sgretolarsi definitivamente.

matrimonio con narcisista

Ecco che si crea un grande equivoco.  Il narcisista grandioso, crede che – avendo trovato un partner inferiore a lui (o lei) non rischierà mai di perdere il suo Sé ideale, di doversi coinvolgere o sacrificare in una relazione reale e potrà quindi controllare l’altro, mantenendo con l’altro una relazione superficiale, di reciproca utilità in cui il partner è soddisfatto per il semplice fatto di stare con lui e prendersene cura senza volere niente in cambio.
Per questo il NG, ritiene che l’altro lo ammirerà e gli sarà eternamente grato per avergli dato in prestito un’identità ideale; il NC dal canto suo, fondendosi simbioticamente con l’altro potrà difendersi dalla consapevolezza della sua invidia, delle sue fantasie di onnipotenza e i suoi complessi di inferiorità. Con il tempo però, questo equivoco si trasforma in un conflitto di potere: il narcisista complementare – che ha rinunciato al suo sé per realizzare un sogno nel quale fotografa l’altro in un’immagine idealizzata e si appropria di fatto, dell’identità immaginaria del narcisista grandioso, si sentirà poco ripagato della sua rinuncia e in seguito alla carenza di riconoscimento, inizierà a svalutare il NG al fine di risollevare la sua carente autostima.
La parte drammatica della storia è che soffrono tremendamente entrambi: uno ha proiettato sull’altro un’immagine ideale e cerca di applicare questa immagine ideale al suo partner, non importa quanto l’altro si manifesti opposto a tale ideale.
L’altro ha rinunciato a sé stesso per prendere in prestito un’identità fittizia, nella quale presto si sentirà stretto e dalla quale vorrà liberarsi per trovare la sua vera identità.
Il NC è talmente attaccato alla sua visione idealistica del partner, che nessuna delusione, fatto reale o evidenza potrà dissuaderlo; cerca una relazione assoluta totalizzante, ideale, mentre l’altro si accontenta di una relazione reale, mite, priva di poesia e alti ideali, superficiale e strumentale. Una pacifica convivenza. Entrambi di base, hanno una visione idealizzata, funzionale della coppia e hanno paura che avvicinandosi troppo l’un l’altra, in una vera intimità, potrebbero soffrire, essere traditi, scoprire le proprie fragilità e restare delusi, per questo attaccano l’altro prima che possa farlo l’altro e preferiscono controllare l’altro e spingerlo ad incarnare il quadretto ideale, che sentono essere degno di approvazione sociale indiscussa.

Alla lunga i due sprofondano in una reciproca co-dipendenza sado-masochistica, con gravi crisi drammatiche, in cui uno mette l’altro di fronte alle sue mancanze nel rapporto, lo giudica, lo incolpa e lo mette di fronte alla sua freddezza, alla sua superficialità e l’altro si sentirà invaso e biasimato, difendendosi con attacchi passivo-aggressivi e ritirandosi nel mutismo più completo.  Sono frequenti gli attacchi indiretti, che spesso definiamo “violenza psicologica”: mancare un appuntamento importante, dimenticare compleanni, svalutare la dignità dell’altro in base al genere (gli uomini non servono a nulla, le donne sono tutte mediocri e sciocche), screditare il partner, le sue iniziative o le persone che frequenta, punire l’altro con silenzi o mancate risposte a quesiti diretti, eccetera. La coppia è caratterizzata da frequenti battibecchi, rancori, un odio sottile, provocazioni che mirano a screditare l’altro; sono frequenti le “separazioni in casa” per la crescita dei figli o per la convenienza materiale, in cui entrambi hanno un’altra vita, non necessariamente altri partner. Il sesso è usato come arma: serve a riconquistare l’altro, a sfogare la rabbia oppure a punirlo (o punirla) con l’astinenza. Per questo motivo, sono frequenti i tradimenti per rabbia, risentimento, puro libertinaggio o per risollevare l’autostima.
Un segno importante è la continua necessità di vendicarsi più o meno apertamente e la guerra aperta, finalizzata a distruggere l’altro, soprattutto se si viene lasciati.  I più fortunati, invece, negli anni, riescono a costruire un rapporto di leale amicizia, di conoscenza delle reciproche trappole e a lavorare sulla propria autostima e sull’autonomia affettiva. Al di là degli ideali d’amore, non per tutti l’intimità è una dimensione praticabile e la disillusione rispetto ai quadri romantici di amore perfetto, è una strada perseguibile per strutturare un rapporto più concreto di reciproco adattamento.

Se pensi di essere in una relazione narcisistica e vuoi migliorare le condizioni in cui sei oppure distaccarti definitivamente ma non hai il coraggio Chiamaci 339 8873385