Cosa accade se hai una relazione “stabile” con un/una narcisista?
Quasi certamente dopo una prima fase di innamoramento simbiotico e travolgente (love bombing e/o sex bombing) il tuo/la tua partner narcisista inizierà a prendere le distanze e a perdere interesse sessuale. Il momento in cui questo accade dipende dal grado di immaturità affettiva del/della tuo/tua partner (da 1 mese a 3 anni max).
Il narcisismo è prima di ogni cosa una forma di immaturità psico-affettiva caratterizzata da un forte conflitto tra la paura e il desiderio di dipendenza; ciò implica l’impossibilità per un/una narcisista di percepire l’oggetto amato come UNICA fonte di sicurezza e divertimento e di tollerare i confini di una relazione stabile.
Non tutti/tutte però, vogliono rinunciare al beneficio di una relazione stabile, nella quale costruire, evolvere e condividere un progetto e per questo, quasi sempre con le migliori intenzioni si sposano o vanno a convivere, mettono su famiglia etc, per poi rendersi conto che “si sentono in prigione”, non hanno la forza, la resistenza e/o la perseveranza di mantenere un impegno costante nel legame.
L’energia psichica è poca, si esaurisce facilmente e cresce in modo spasmodico in loro l’esigenza di EVADERE e RICARICARSI. Per questo motivo donne o uomini che siano, iniziano a mettere in atto tutta una serie di comportamenti ambivalenti e caotici (sparizioni e riapparizioni, aggressività e desiderio di riparazione successivo, forte interesse e poi distacco) tesi a prendere tempo, ma anche a mantenere saldo il legame, da cui fondamentalmente dipendono.
La naturale evoluzione di un rapporto passa da una prima fase di innamoramento alla costituzione di un legame STABILE.
La stabilità nel legame è per i narcisisti sia una sicurezza che un velato tradimento alle premesse iniziali di grande eccitazione e desiderio.
Per questo motivo quasi tutti/tutte i narcisisti/narcisiste, una volta costruito un legame stabile, si lamentano col partner di non ricevere più le adeguate attenzioni e sebbene l’abbiano ricercata – non riescono a tollerare la quiete AFFETTIVA del legame associandola a quella EROTICA.
Per questo motivo i narcisisti tendono a desessualizzare il partner stabile, a celare le loro emozioni e a scindersi, perché il mantenimento del legame implica la paura della dipendenza e con essa, dell’intimità fisica e sessuale.
Tennov definisce “affectionate regard” (Love and Limerence: The Experience of Being in Love by Dorothy Tennov) quel sentimento fraterno, filiale (parentale), che I narcisisti nutrono per il loro partner stabile e che di fatto costringe l’altro partner ad adeguarsi o a distorcere la sua visione dell’amore in funzione del mantenimento del legame.
I due partner collaborano, si prendono cura l’uno dell’altro, crescono i figli, ma hanno totalmente rinunciato (entrambi o solo uno dei due) alla dimensione complice ed erotica della coppia o meglio alla coppia stessa se non ancorata a schemi inerenti il matrimonio, la convivenza o i figli.
Il partner che subisce la desessualizzazione è in trappola, si sente costantemente inadeguato/a oppure in colpa per i suoi appetiti sessuali o affettivi: da un lato diventa il carnefice egoista se decide di chiudere una relazione stabile solo perché “mancano le attenzioni dei primi mesi”, dall’altro se protesta col partner ottiene quasi sempre dei rinforzi negativi oppure delle brevi “concessioni”, ma quasi mai un’iniziativa.
I/le narcisisti/e percepiscono queste esigenze e richieste di intimità come intrusive o pesanti, le definiscono “infantili” rispetto a una visione più matura del rapporto, che per loro riguarda la cura, il sostegno, la tolleranza reciproca, ma di base sono scuse per non impegnarsi nel rapporto o per distanziarsi dopo che hanno perso interesse erotico.
I sintomi sono: apatia sessuale, calo del desiderio, disfunzioni sessuali (nell’uomo disfunzioni erettili o dell’orgasmo, nella donna frigidità, evitamento e fobia sessuale, anorgasmia) e le conseguenze sono chiaramente il tradimento o il ricorso alla trasgressione sessuale, che di base, viene scissa dalla vita di tutti i giorni ed esclusa dal legame quale fonte di pericolo per il mantenimento di una dipendenza affettiva.
Otto Kernberg nel suo “Le relazioni d’amore” si interroga sulla scissione tra erotismo e affettività nelle coppie immature e sulla mancanza di integrazione dell’atteggiamento erotico con quello tenero verso il proprio partner.
L’autore critica la visione della coppia stabile come “una tranquilla poltrona comoda” versus una relazione viva, intima, ricca di stimoli e di confronto.
Secondo Kernberg la difficoltà nel mantenere una vita sessuale attiva in una coppia stabile è il riflesso di conflitti edipici irrisolti.
I narcisisti nel tempo, arrivano a percepire simbolicamente il partner stabile come un genitore, per questo, vivono un forte conflitto edipico tra la sua immagine quale “affettivamente sacra” e “sessualizzabile”; la moglie diviene per l’uomo “la madre santa e proibita” e il marito per la donna “il padre controllante e castrante”.
Il partner stabile è oggetto di proiezioni edipiche e idealizzate del genitore con cui il/la narcisista è in conflitto, ma che il/la narcisista vorrebbe superare; per questo l’atto sessuale può avvenire solo se prima c’è una grande lotta, un contrasto, una distanza da colmare, una forte rabbia da sfogare o un sentimento di colpa da espiare, quasi come fosse un trionfo, un premio, l’esito vittorioso di un’incessante sfida.
“…dall’intimità sessuale deriva ulteriore intimità emozionale dall’intimità emozionale l’inevitabile ambivalenza delle relazioni edipiche” (O. Kernberg “le Relazioni d’Amore” p.231).
I narcisisti covano una forte rabbia verso i genitori e quindi nelle relazioni stabili si sentono annoiati/e in trappola e devono costantemente vendicarsi, (sua maestà lesa per frustrazione), per questo non di rado creano loro stessi situazioni stressanti o conflittuali (coazione a ripetere/identificazione proiettiva) per poter agire queste fughe e queste vendette in modo seriale.
Se ti riconosci in questa descrizione forse sei in una relazione caratterizzata da conflitto narcisistico.
Se sei interessato ad approfondire prenota una consulenza:
www.silviamichelini.com
www.vittimedinarcisismo.com
www.psicologiacoppia.com
Io mi riconosco ma ne sono iscita seppurw con molto dolore
Vivo da anni con un narcisista, con alle spalle una famiglia che vive nel vittimismo, ansioso, insicuro che vive nella ricerca di consigli esterni. Posso dire che è difficile anzi molto difficile vivere con queste persone che, chiedono attenzioni e comprensione ed in cambio sul lato sentimenti/vicinanza non danno nulla oppure ti concedono affetto quando percepiscono che la situazione è pesante e quindi devono il loro status.
Vivo da anni con un narcisista, con alle spalle una famiglia che vive nel vittimismo, ansioso, insicuro che vive nella ricerca di consigli esterni. Posso dire che è difficile anzi molto difficile vivere con queste persone che, chiedono attenzioni e comprensione ed in cambio sul lato sentimenti/vicinanza non danno nulla oppure ti concedono affetto quando percepiscono che la situazione è pesante e quindi devono il loro status.
In questo non sono nelle condizioni economiche da poter affrontare una terapia, vorrei sapere se ci sono deingruppi di auto aiuto a Roma o terapia di gruppo, grazie.
Io ho provato ad avviarne 4 ma non vengono per vergogna, soprattutto gli uomini.
Chiaramente se li fai gratis si fanno coraggio tutti 😀
Ma io diffiderei da professionisti che offrono nel privato iniziative gratuite.
Come hai fatto ad uscirne?