Questo è un tema molto difficile da toccare, perché è difficile ammettere (sia da figlio che da genitore), che un genitore possa nutrire invidia o gelosia verso i propri figli: questione di possessività ed eccessivo amore o di scarsa realizzazione di se stessi e frustrazione?
Questa gelosia non è sempre consapevole, cioè può essere inconscia e rilevabile da tutta una serie di dinamiche, che il figlio di un genitore con personalità narcisistica si trova a dover affrontare con una certa regolarità per tutta la vita.
Eh si, perché mentre un partner possiamo lasciarlo, un lavoro cambiarlo.. un genitore non possiamo escluderlo totalmente (tranne in rari casi in cui è auspicabile) ed inevitabilmente dobbiamo sia proteggerci dalle sue tendenze manipolatorie che mantenere una relazione sana con loro e con noi stessi.
Ma perché dobbiamo mettere dei confini con questo tipo di genitore?
Da bambini non capiamo cosa realmente proviamo in presenza del genitore narcisista, o meglio, non sappiamo comunicarlo o descriverlo bene e viviamo di “sensazioni”, ricordi e frammenti di emozioni incontrollate, ma crescendo abbiamo l’opportunità, in una terapia mirata alla risoluzione del conflitto e dell’abuso narcisistico, di capire perché ci sentivamo così, dare un nome alle nostre emozioni e iniziare a recuperare autostima, indipendenza mentale ed economica (dato che spesso i genitori narcisisti e manipolatori sono sabotanti verso qualsiasi progetto o iniziativa del figlio, affinché resti sempre dipendente da lui/lei e quindi in una posizione di insubordinazione dalla quale gli resta più semplice manovrarti,gestirti e quindi sentirsi sempre dominante.
La sensazione di fondo è quella persecutoria del “sentirsi in trappola”, “la tensione” costante, per qualcosa che dirai/farai o non dirai/farai e che certamente lo/la deluderà in situazioni e/o contesti apparentemente rilassati (cene, ricorrenze, feste..), ma che si rivelano poi essere il terreno di feroci dinamiche aggressive, conducendovi in un gioco paradossale in cui – ad esempio- vi viene offerto un pranzo e poi vi viene rinfacciata la fatica fatta per prepararlo se non gratificate la mamma o il papà così come lui/lei aveva immaginato. Sembra che queste persone con il loro umore altalenante, i loro cambi improvvisi di idee o atteggiamento, riescano ad alterare la serenità e la calma familiare, ma soprattutto la serenità mentale di chi convive con loro.
Per un narcisista/genitore narcisista stare al centro dell’attenzione è fondamentale, per questo, quando ciò non è possibile, vanno in ansia e maturano più o meno consapevolmente delle emozioni negative.
La non consapevolezza delle loro emozioni negative esita spesso in agiti (comportamenti) incoerenti e bizzarri, inscenate drammatiche (malori improvvisi, presunte mancanze di rispetto percepite o subite dai commensali o dagli invitati..) che mettono tutti a disagio oppure comportamenti velatamente svalutanti che vi fanno vergognare e in ogni caso rovinano la giornata a tutti.
Ad esempio se fate un regalo a un padre/madre narcisista , loro invece di apprezzare, svaluteranno con determinazione gli elementi positivi mettendo in risalto – anche in modo poco educato – solo quelli negativi (uhh che carino! Lo metterò insieme alle altre 50 paia di guanti che ho, credo di averne un doppione, ma pazienza ciò che conta è il pensiero!).
I narcisisti fanno di tutto per attirare l’attenzione su se stessi, per creare malessere, tensione o per scatenare un litigio,soprattutto se in quel momento siete felici, non importa se state festeggiando il vostro diciottesimo compleanno, il vostro matrimonio o il vostro funerale, un GN vedrà solo un palcoscenico in cui esibirsi e se non può essere protagonista allora dovrà essere l’antagonista cattivo o la vittima, trasformando voi nel cattivo.
Non hanno vero interesse per le vostre emozioni e la vostra felicità a meno che non siano loro ad esserne i protagonisti o il motivo primario, ma avvertono invece l’immediata necessità di dare alle vostre frasi o intenzioni interpretazioni negative per cercare un confronto ostile. In questo disperato tentativo di risollevare la loro autostima carente,perdono anche il senso di realtà. Non è raro quindi per un GN mettersi al pari del figlio/ anche se ha 6/7 anni.. ecco allora che se una bambina si sente felice di essere stata a casa della zia o della cuginetta perché sa fare bene le torte, la madre narcisista non si limiterà a condividere empaticamente la sua gioia, anzi coglierà l’occasione per chiedere alla figlia se le sue torte invece sono buone e se si quanto più di quelle di zia? L’importante è la competizione, il paragone, non la felicità della figlia.
Sembra quasi che i narcisisti siano terrorizzati dall’ armonia e dalla serenità, per cui o devono centrare l’attenzione su se stessi oppure devono guastarla.
Nei casi peggiori i GN cercheranno di farvi terra bruciata intorno, perché i vostri amici o partner o parenti sono per loro dei potenziali nemici o in generale una minaccia per il concorso al rapporto esclusivo con voi.
La costante denigrazione del mondo esterno è finalizzata a generare in voi paura della novità e sfiducia nel prossimo e con essa, indirettamente si rafforza la vostra condizione di dipendenza psicologica o affettiva.
Degno di nota è il costante sabotaggio dei vostri progetti lavorativi o creativi; se ad esempio vi sentite gioiosi perché avete acquistato una macchinetta fotografica e decidete di dedicarvi all’ hobby della fotografia, il GN vi redarguirà rispetto ai soldi spesi, all’inutilità del progetto o vi giudicherà oziosi e infantili.
Un altro importante dato è la tendenza dei GN ad interferire con la crescita dei figli, soprattutto per quel che riguarda la formazione della coppia, il matrimonio e i figli.
Il GN non vuole invecchiare, si riconosce solo nel ruolo di adulto seduttivo e indipendente, per questo se voi crescete e diventate autonomi entrano nel panico più assoluto. Se cercate di crescere, di combinare qualcosa nella vostra vita il GN si mostrerà dapprima collaborativo ed entusiasta e man mano sempre più critico e svalutante o ancor peggio manipolatorio: loro sanno fare meglio di voi, ci sono già passati, si mettono davanti a voi in ogni situazione e interferiscono riguardo al vostro ruolo di moglie/marito, padre/madre coi nipoti.
Se vi separate, fallite a lavoro,vi succede qualcosa di brutto, non ce la fate a seguire i vostri figli tanto meglio. Loro si sentiranno ancora protagonisti e potranno sempre sentircisi ricordandovi “quanto hanno fatto per voi e per amore vostro” o nei casi più gravi “sei stato stupido io al posto tuo non avrei sbagliato”.
Non è raro per un GN allearsi contro di voi con il vostro partner oppure di inserirsi in modo subdolo nelle vostre dinamiche di coppia con l’inconscio obiettivo di recuperare la posizione di dominanza sul/sulla figlio/a; le tecniche sono varie: dalla svalutazione del partner, alla triangolazione, il vittimismo o l’insinuazione di dubbi riguardo la sua affidabilità, : “lui/lei non va bene per te, non ti capisce..” etc.. “ti tradisce”.
Se il vostro/la vostra partner non è abbastanza forte o anche lui/lei ha delle sue ferite o insicurezze narcisistiche (molto probabile se siete vittime di narcisismo sin dall’infanzia),la faccenda peggiora, perché è molto più semplice per il genitore avviare baruffe, litigi, competizioni, triangolazioni e conflitti.
Il conflitto è per il GN una forma di nutrimento perché attraverso il confronto e il contrasto, sente di recuperare una posizione di dominanza su di voi e la brutta notizia è che più si sente inferiore a qualcuno, più agisce in modo da aizzare conflitti e inscenare drammi.
Siete confusi perché i narcisisti alternano periodi di grande generosità e slancio a periodi di intensa cattiveria sadica e ciò dimostra che nessuno dei due atteggiamenti li descrive a pieno, ma vi dice qualcosa sulla difficoltà di integrare queste due immagini ambivalenti nella vostra mente.
Questi genitori pesano, stancano, usurpano, svuotano, deludono, confondono, invadono, giudicano, feriscono, perché fondamentalmente procreano solo per avere qualcuno che li idolatri e si occupi di loro.
Comprendiamo che probabilmente questi genitori ammalati, si comportano male ma non hanno intenti realmente malevoli (tranne rari casi/narcisisti maligni) anzi forse sono convinti di agire per il vostro e il loro bene, ma il risultato non cambia: voi vi sentite sempre sbagliati/e, in colpa, a disagio, in trappola, manchevoli o in ansia.
I narcisisti sono anche difficilissimi da aiutare; svalutano psichiatri, psicoterapeuti, sfuggono i consigli, le paternali e persino se stessi; siete sempre voi quelli malati,quelli sbagliati, quelli in torto… per questo se siete in una situazione di questo tipo, preoccupatevi di voi, di riabilitarvi e di concedervi di essere felici, ma soprattutto di SBAGLIARE, di vivere e di non sentirvi per questo,costantemente in colpa.
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ciao , mi chiamo Elisabetta ed ho entrambi i genitori narcisisti da quel che ho letto. Anche se con mia madre è peggio,infatti è una continua lotta e poi fa credere che sono io che ho qualche problema..molto spesso litighiamo soprattutto per la sua continua gelosia e molto spesso non riesco ad accettare questi suoi comportamenti e mi arrabbio, ovviamente non ottenendo risultati. Spero davvero che quello che avete scritto in questa pagina possa aiutarmi a prendere le cose in modo differente. Grazie davvero , perchè so che c’è speranza di poter essere più serena e riprendere in mano la mia vita.
Ciao Elisabetta!
so bene in che situazione ti trovi, per questo il mio articolo contiene moltissime info importanti e gratuite per i ragazzi vittime di questa dinamica.
Tuttavia, ti consiglio in ogni caso di fare un percorso perché determinati schemi appresi si ripercuotono nella vita adulta sulla sfera relazionale ed affettiva.
Il percorso deve essere specifico per l’abuso narcisistico altrimenti non è mirato e rischia di restare solo un percorso generico di consapevolezza, che non fornisce strumenti pratici.
Un bacio
Buonasera, vorrei porre una domanda….Un uomo narcisista se sottoposto a visita psichiatrica può essere ” sgamato “???
Non è detto. Solo esperti clinici possono “SGAMARE” quindi deduco lei intenda diagnosticare accorgersi se davanti abbiamo un/una NP.
Ci vogliono comunque alcune sedute e parecchia esperienza. Test, valutazioni etc i narcisisti gravi sanno assolutamente come aggirarle.
Certo ,con un bravo professionista aggiornato su questi disturbi narcisisti ,che non sia facilmente manipolabile(perché questi disturbati sono abili manipolatori capaci di nascondere le loro nefandezze) s che si più esperto psichiatra ,ovvio che non bastano pochi e veloci incontri ,ma ci vogliono anzi sono necessari incontri a lungo termine ,con l’aiuto anche di esami strumentali. , fortunatamente oggi si parla di questi disturbi e si riesce (volendo) anche a fare buone esatte diagnosi
Ho 41 anni, anche io figlia di genitori narcisisti, mi ritovo pienamente nelle dinamiche da lei elencate nel suo articolo, per me è tutto molto devastanta, soffro anche della sindrome di abbandono, causato alla nascita!
Quello che leggo sembra descrivere la mia vita! Esattamente la mia relazione con mia mamma. Un vero incubo durato 50 anni. Ho sempre saputo che era malvagia e non capivo il perche’. Ora so chi e’ realmente mia madre….e non ho piu’ contatti con lei da un mese. Sono molto fiera di me per essere riuscita a chiudere questa relazione tossica che mi ha distrutto, ma sono anche tanto triste per avere realizzato che mia madre non mi ha mai amato, ma umiliato, invidiato, e detestato……….. ma va bene cosi’…. il tempo mi aiutera’ a conoscere meglio me stssa e finalmete ad amarmi….penso di meritarmelo con tutto il cuore dopo tutto quello che ho subito. Grazie ancora per le vostre preziossime parole.
Ho una sorella narcisista perversa e maligna che da poco si è separata dal marito. Ha fatto dei suoi figli (miei nipoti ) uno strumento contro il padre , la nonna (mia madre che li ha cresciuti) e io. Cose e cattiverie da non crederci. Poveri ragazzi!!!!
Stessa situazione, in cui è coinvolta anche mia nonna, che vive con noi. Vivo ogni giorno nella costante paura di contraddirli, sentendomi incapace di parlare con loro perché non ascoltata né capita, criticata su ogni cosa, controllata anche sui miei stessi soldi, sul mio stesso tempo, e ogni cosa che faccio quasi ho I sensi di colpa… Ora ho il ragazzo, all’inizio erano tutti entusiasti e ora lo detestano a morte perché lui si è rifiutato di seguire un “consiglio” di mia madre. Mi hanno sabotato i voli per andare da lui, mi sbraitano contro e mi danno della polemica ingrata se dico di voler stare da lui due – due – giorni in più, inventano impegni pur di limitarmi, poi mi ritrovo senza nulla da fare se non bloccata in casa e usata per pulire casa e giardino tutto il giorno, insultata a caso perché “non so pulire”, “non mi impegno in nulla” ecc. Oggi ho prenotato il volo, non ho detto nulla a loro, e me ne vado dal mio ragazzo. Ho finito gli esami e tutto quanto. Eppure mi sento in colpa, anche se questo mi renderebbe felice, e sto pure malissimo fisicamente da giorni per lo stress e questi sensi di colpa che provo nel fare questa semplice cosa, con la paura di ferirli.
Grazie per il consiglio, vorrei davvero farmi aiutare e spero un giorno di farlo davvero, perché al momento non ho la possibilità. Grazie ancora, continuerò a leggere la sua pagina. =)
I consultori sono gratuiti li potrai trovare tanti bravi professionisti
Ciao, anche io mi ritrovo perfettamente in ciò che ho letto: mia madre è così. Una situazione eclatante in particolare iniziata circa 2 anni fa mi ha fatto capire pian piano quello che lei è: bugiarda, manipolatrice, sadica, invidiosa. Ho faticato ad ACCETTARE…una madre dovrebbe amare, nutrire, gioire per i successi dei propri figli. Lei no. Ho capito che ha un disturbo narcisistico della personalità : l’unico modo per “andare d’accordo con lei” è quello di dirle sempre di sì perché non accetta punti di vista diversi e figuriamoci critiche. Sono stata litigata per un anno con lei poi , purtroppo, ho riallacciato il rapporto perché mia figlia domandava della nonna…. Ma anche come nonna spesso tratta mia figlia come trattava me da piccola e cioè sgridandola in modo eccessivo e non facendole esprimere i suoi bisogni. È difficile uscire da un rapporto così … Sono persone crudeli e ho realizzato che non sempre lo sono in modo inconsapevole.
pratichi LOW CONTACT metta dei confini con sua figlia e se ne freghi delle reazioni di sua madre.
Anche mio nipote ha la madre narcisiste perversa (mia sorella) e non so come farglielo capire. Ha quasi 18 anni e sua madre gli sta rovinando l’esistenza , si è separata dal marito e ha allontanato il figlio dal padre. Spero che un giorno si renda conto di avere una mamma così e riesca a liberarsi di lei e farsi una vita. Qualcuno può dirmi come farglielo capire oppure pensate che un giorno possa capirlo da solo?
Come ti capisco sara ,se vuoi lasciarmi la tua e mail possiamo confrontarci ,sono una donna
Ci sono voluti molti anni per capire che qualcosa non tornava.
Apparentemente sembrava tutto perfetto, ma poi attorno a me vedevo le persone comportarsi come se avessi qualcosa che non andava. Eppure ero una bambina bellissima e molto sensibile.
Sono la prima di tre figli.
I miei fratelli sono maschi e probabilmente “figli d’oro’.
A loro era concesso tutto, ma soprattutto attenzioni.
Io li ho amati moltissimo ma era
difficile capire perché loro mi svalutassero e come nel tempo soprattutto il più piccolo viziato è arrogante si accaparrava di tutto ciò che mi era appartenuto cmpreso l affetto di mio fratello più grande.
Credo oggi che miai madre li abbia educati fin da piccoli a svalorizzarmi, probabilmente in cambio di molti favoritismi, che io non vedevo, sempre attribuiti ai loro meriti, ma che oggi posso dire che li beneficiava lei, anche a costo di lasciare me senza nulla.
Oggi che ho 50 anni temo per la mia eredità, perché dopo essermi allontanata, mi accorgo che mi sta facendo terra bruciata e non discute in mia presenza di cose riguardanti beni comuni favorendo sempre il figlio più piccolo.
Il mio lavoro è oggi precario, ma mi auguro non mi lasci senza una lira visto che che ho anche un bambino piccolo
Tutto quello scritto mi rispecchia al 100%. Molte volte mi rinfacciano la loro terribile infanzia, mi dicono che sono ingrato che gli ho delusi e certe volte rimpiangono anche di avermi concepito. Mi hanno detto anche che sono pazzo, mi rinfacciano anche il cibo o la qualunque cosa riceva da loro. In presenza di altri puntano sempre a mettermi a disagio e sono molto imbarazzanti. Per questo ho lasciato la scuola e ho incominciato a lavorare e loro pretendono di gestire ogni singolo euro. La peggior sensazione è quando si alleano per convincermi che ho torto. Vivono di continui alti e bassi infatti non abbiamo mai potuto instaurare un rapporto affettuoso ma solo sulla competizione. Con loro vivo nell’ansia e da attacchi di panico. Da un po’ di tempo mi sono accorto della situazione e ho provato a aiutarli ma ha solo peggiorato le cose, addirittura mi hanno portato da un esorcista. Cosi per la mia salute mentale gli ho semplicemente salutati per sempre, al massimo ci salutiamo.
Ha fatto bene ad allontanarsi se queste erano le condizioni affettive e il grado di alienazione parentale a cui era costretto.
Non disdegni l’idea di una terapia di chiarificazione riguardo questa situazione.
Vorrei sapere di quando uno zio narcisista colpisce il figlio del padre per invidia e gelosia
Sei stato molto coraggioso! Ora puoi pensare alla tua vita senza sensi di colpa. Vedrai che con il tempo ti scoprirai completamente diverso da come i tuoi genitori ti hanno fatto credere di essere, sarai bellissimo e pieno di energia e finlamente ascolterai il tuo bambini interiore che tanto ti ha aspettato!
È incredibile, io ho un padre narcisista.Il problema è che tutti vedono che è una persona non equilibrata ma mia madre non riesce a lasciarlo perché dice che se no da solo non ce la fa. Ho messo mia sorella di fronte al fatto di quello che è nostro padre e del fatto che a lui di noi non frega nulla. Ma lei dice che sì é strano lui ma bisogna farsi la propria vita fregandosene di come è lui, essendo se stessi. Non capisce che io nel non essere stato amato da mio padre non posso essere come gli altri perché la svalutazione continua della madre per un figlio sensibile come me porta a come se le offese le avessi ricevute io, perché voglio il bene di mia madre. Mia sorella non capisce come possa lui volere il nostro male. È possibile che non voglia vederlo? È assurdo che nessuno capisca quello che provo. E mio fratello si sta immedesimando nel padre e rischia di diventare lo stesso. È possibile che non si voglia capire tutto ciò? L’ unica che mi capisce è mia madre che è sensibile come me ma che però è succube perché se dovesse dirli di voler lasciarlo lui renderebbe la nostra vita un inferno. E quindi in tutto questo ciò che si rischia è che io perda la mia salute mentale per colpa di un pazzo che non merita nulla. Come posso farmi la mia vita se sono stato costantemente sotto pressione psicologica da quando sono nato e se non ho mai avuto una figura che mi mostrasse quello che dovevo essere ma che al contrario mi ha fatto sentire non all’ altezza, offendendo anche me se non eseguivo quello che mi diceva? E quello che mi sento dire è che il carattere bisogna tirarlo fuori e che dipende da me l’ essere sicuro di me o meno e l’ aumentare l’ autostima. Che dipenda da me il poter avere relazioni buone con gli altri. Il problema è che il blocco che ho non posso toglierlo con la forza di volontà no? Vorrei solo scappare ma non posso, mi sento schiacciato ed è come se fosse tutto un film ma purtroppo è la realtà. La ringrazio se mi risponderà e mi scusi per lo sfogo
Conosco perfettamente la tua situazione, la stessa che sto vivendo io da quando sono nato.. lo so Marco e’ difficile andare avanti ma devi essere forte e non scoraggiarti perche’ il tempo mitiga ogni cosa e la vecchiaia rende più’ vulnerabile anche un genitore di questo tipo che non ho parole per definirlo. Pensa solo a te stesso e lascia che faccia la sua vita come meglio crede fai buon viso a cattiva sorte come si suol dire anche se non e’ nel tuo stile fai il suo gioco e fagli intendere che ha sempre ragione così’ lo metterai nelle condizioni in cui si sente più’ a suo agio in pratica lascialo che si cucini sul suo brodo! e tu nel frattempo ti fai i tuoi affari tranquillo e beato 😉 Spero di averti un attimo sollevato, prima o poi tutti i mali se ne vanno via, forza e coraggio! Ciao da Pietro.
Sono capitata per caso su libri e siti che parlano di narcismo e credo di essere finita anch’io in questa rete. il mio “compagno” mi ha lasciata nel 2007, dopo 11 anni , al secondo mese di gravidanza, dicendo che non se la sentiva di avere un figlio (ne aveva già due di cui non se n’è mai occupato). Ho riconosciuto solo io il bambino e dopo due anni mi ha telefonato come se nulla fosse. Ci siamo sentiti, rivisti, parlato di me e del bambino, di lui quasi niente. Non ha mai dimostrato un briciolo di pentimento. ora il bambino ha 11 anni e chiede molto spesso del padre. gliene ho parlato ma lui non ne vuole sapere, tant’è vero che quando affronto l’argomento “sparisce” per un po’ di tempo, poi ritelefona e chiede di vedermi da sola, il bambino non esiste. Se fra qualche anno andrà a cercarlo lo tratterà a pesci in faccia. Tempo fa mi disse che lui aveva un problema ma non vuole affrontarlo: temo che sia proprio narcisismo patologico. e’ una storia che dura ormai da più di vent’anni, senza fine. lo ha visto 3/4 volte quando era piccolino verso i 4 anni ma lo ha fatto per vedere me. Ad inizio febbraio, durante la solita telefonata “mensile” gli ho detto che se non vuole vedere il bambino non avevamo più nulla da dirci. E’ sparito per un paio di mesi e ora ritelefona con la richiesta di vedermi da sola. Sia io che il bambino siamo in terapia psicologica per “lutto da abbandono” e io in primis devo attuare per la mia tutela psicologica il NO CONTACT.
giusto l’altro giorno richiama, non rispondo, richiama all’infinito, alla fine rispondo e tra le tante cose che gli dico mi dice che non è geloso che io mi occupo del bambino ma è geloso che io mi occupo di me stessa! della serie devo svuotarmi di tutto per lui! dovevo abortire e strisciare ai suoi piedi.
Mio padre è narcisista. Fin quando ero piccola mi è stato difficile notarlo perché ero la figlia prediletta di cui vantarsi fuori anche se a casa non c’è mai stata considerazione dei miei bisogni, mentre mia madre era capro espiatorio. Venendo a mancare mia madre e trasferendomi per studi (cosa che non ha mai accettato) ha dichiarato pian piano guerra a me. Ora la situazione è insostenibile, tutto ciò che non ruota attorno al suo mondo, a lui, a ciò che lo rispecchia, diventa suo nemico che si tratti di una figlia o come era mia madre. Vengo svalutata in qualsiasi cosa faccio (di quelle poche cose che sa di me), insultata per banalità, frecciatine e dispetti costanti, non merito nemmeno il saluto anzi non ascolta quando gli parlo ed è così ossessionato a ‘farmela pagare’ che mi sto pagando studi e affitto perché “Mi sta bene a non aver ascoltato il mio papà”. Ho forte mancanza di autostima mi sento abbandonata e credo di avere inizi di depressione. Cosa dovrei fare?
Una psicoterapia urgente. E’ importante quando abbiamo genitori NP.
Salve sono elisabetta ho 57 anni e vivo da 22 da sola, ma nella stessa cittadina dei miei, divorziati. I problemi si risolvono in parte, ‘è da fare i conti con la cultura, la mentalità, il genitore non si tocca, anche se un figlio lo volesse aiutare, ma. ..però vivere in un’altra abitazione e lavorare, danno conforto eccome..bè i miei hanno sparlato dime, poichè non si potevano risolvere i problemi che la matassa conteneva, per cui sono dovuta apparire solamente io quella problematica e come ostacolo, mentre i miei suggerimenti li hanno sempre invitati a fare altre scelte, con mio padre sposato con una cubana, mi sono vista fino la fine, non c’è più dal 30 aprile di quest’anno. Mia madre non vuole contatti , ha 83 anni.
Chiudi PER SEMPRE con lui.
Ma che te ne fai di un fantasma?
Sono figlia di narcisista anch’io. Nata da genitori poco più che ventenni, ovviamente non programmata… Venuta a rovinare la loro gioventù… Mio padre senz’altro era un narcisista, sempre a fare il fenomeno, lontano da casa con la scusa che lavorava lontano, ma non ha mai cercato di avvicinarsi a casa, e quando veniva a casa per il weekend era sempre fuori con gli amici del bar, a casa solo per mangiare… E sempre a farmi sentire una cacca, a scuola mai abbastanza brava, mai un complimento o un elogio, solo critiche sprezzanti o sfottò cafoni, ma poi quella che non aveva senso dell’umorismo ero io… Mia madre, più probabilmente una narcisista covert, innamorata persa del suo “fenomeno”… (che era un fenomeno da baraccone, che sosteneva di essere laureato in ingegneria e in realtà non si era mai laureato, e le sue compagnie preferite erano gente del bar, ignoranti, che lui credeva che lo ammirassero, e invece in realtà lo prendevano per il culo, gli hanno anche fregato dei soldi), mia madre che era una povera sempliciotta ossessionata dalla “figura”, da quello che avrebbe potuto pensare la gente, che mi comprava vestiti costosi fin da piccola e mi soffocava di controllo… Da ragazzina mi criticava perché camminavo con i piedi a papera, e con la mia “camminata grezza” avrei potuto gettare fango sulla sua immagine di gran signora! E intanto non diceva una parola su un marito che la trascurava e la umiliava, e quando era con i suoi “cari amici” la sfotteva pure! E che non ha mosso un dito quando mi ha picchiata davanti a lei per delle idiozie… Per fare un esempio, a 7 anni avevo perso una carta del mazzo da briscola, e lui, arrivato a casa dal bar, voleva fare un solitario, ma a causa della carta persa non ha potuto, quindi mentre ero seduta mi ha presa per i capelli da dietro il collo e mi ha sollevata di qualche centimetro dalla sedia… Quanto bisogna essere bastardi per fare una cosa come questa? Io piangevo (avrei potuto fare altro???) e lui mi ha detto: “Guarda che ti strappo i capelli…” prima di darmi un’ultima strappata, e finalmente lasciarmi andare… E la mammina? Lì a guardare… E a non fare un cavolo di niente…
Cara Silvia, io ho scelto di fare il mio mestiere soprattutto per questi casi.
Mi dispiace molto per il contesto abusante e collusivo in cui è stata costretta a crescere!
spero che oggi abbia potuto trovare un pò di serenità e un percorso adeguato alle sue esigenze
Quest’articolo parla di mio padre e della mia famiglia. Mio fratello capro espiatorio ormai schizofrenico in cura da 30 anni, mia sorella fuori casa fuggita per salvarsi a 19 anni ed ora relativamente fuori dalle dinamiche familiari. Io, l’ultima, che rimango ad abitare sopra i miei con la mia nuova famiglia per non lasciare mia madre sola. Mia madre è morta lo scorso anno. Mio padre è andato fuori di testa e ci odia tutti…alternando finta quiete a scenate…mio fratello con una scusa portato in clinica ed io devastata che non posso riportarlo a casa con lui. La soluzione secondo tutti i pareri è di lasciarlo solo…cambiare casa tutti, io e la mia famiglia e mio fratello…ma io vivo con il mio senso di colpa/del dovere/di impotenza e non riesco a fare questo decisivo passo….mi sento morire…non penso ad altro notte e giorno…
mi dispiace molto…pensi all’ipotesi di intraprendere un percorso mirato sull’abuso narcisistico e di sostegno in questa fase cosi delicata.
Non devi fartene una colpa ……nessuno decide in che famiglia nascere e le dinamiche non possono essere cambiate da un figlio……ti prego ….fatti aiutare da un buon psicologo e scappa….altrimenti affondi anche tu come il titanic
Ciao, mi spiace ma sappi che stai già vivendo in lutto totalmente paragonabile alla morte di una persona cara, anche se narcisista. Quindi vivendo questo sentimento sai già quali emozioni si provano, fare il passo decisivo non è altro che accettare il fatto di essere completamente impotenti e consapevoli di non poter cambiare usi e costumi di questa persona. Il tuo punto di riferimento è non trascurare mai te stessa e la tua famiglia che ti sei creata devi sempre ostinarti a rimanere a vivere nella realtà e nelle priorità e responsabilità della tua famiglia e non per la vita di tuo padre. Vivi la tua vita con questa consapevolezza e non proverai alcun senso di colpa perché non ne sei responsabile.
Un saluto
Quando il narcisista invidioso è il genitore stesso, il quale per mettere in atto la sua svalutazione e manipolazione non si fa scrupolo di utilizzare ricatti emotivi e psicologici, umiliazioni e mortificazioni, doppi vincoli, gaslight, trauma bonding, è davvero dura venirne fuori. Ma non impossibile. Forse la pietà e il perdono sono la soluzione. L’amore incondizionato però implica l’essere liberi tanto dal subire che dal reagire, ed aver digerito e attraversato la fase della rabbia, del lutto, del dolore straziante. Uscire sia dal vittimismo che dal senso di colpa, il dubbio del no contact…, insomma si tratta di affrontare il minotauro al centro del proprio labirinto interiore.
Io mi trovo ancora in una fase in cui a volte riesco a vedere che “tutto è perfetto così come è”, e che non poteva andare altrimenti. In altri momenti, più frequenti ultimamente, tutto mi sembra un incubo troppo nero da sopportare. Probabilmente non è reale né l’una né l’altra cosa, e dipende solo da noi soffrire o meno, scegliere come vedere le cose. Di vero c’è solo quel che soggettivamente provo in ogni momento, e solo di quello dovrei curarmi. Spero solo di non punire inconsciamente i miei, sarebbe solo peggiorare le cose e allontanare l’autorealizzazione. Oggi ho scritto: “Grazie al narcisismo patologico di mio padre ho avuto il privilegio di provare una delle sofferenze maggiori che si possa provare. Chiunque viva e accetti totalmente tale sofferenza non può che uscirne, se ne esce, profondamente trasformato”. Siamo tutti vittime di vittime, ma questo non ci autorizza a continuare a comportarci come dei carnefici gli uni con gli altri, né tantomeno con noi stessi.
Ora sta a me diventare il genitore e il figlio di me stesso. Ma per far questo devo fare interiormente pace con le mie radici. A volte penso che occorra accedere a uno stato di coscienza in cui restare o andarsene sia solo un dettaglio, non un dato essenziale. Ma non vorrei che questo faccia ancora parte di un perfezionismo autosabotante. Eppure, quando siamo aperti all’amore, ogni dubbio sparisce: tutto diventa leggero, e ogni trapassato si trasforma dolcemente in un infinito presente e indicativo, in un futuro semplice e anteriore.
Però nei fatti vivo ancora. per ricatti economici e autosabotaggi, in una soffitta sopra l’appartamento dei miei. E questo mi sta lentamente uccidendo. Vorrei andar via, lontano, ma so anche che se non risolvo le cose dentro di me, anche tornare in Amazzonia sarebbe inutile.
Quando il narcisista invidioso è il genitore stesso, il quale per mettere in atto la sua svalutazione e manipolazione non si fa scrupolo di utilizzare ricatti emotivi e psicologici, umiliazioni e mortificazioni, doppi vincoli, gaslight, trauma bonding, è davvero dura venirne fuori. Ma non impossibile. Forse la pietà e il perdono sono la soluzione. L’amore incondizionato però implica l’essere liberi tanto dal subire che dal reagire, ed aver digerito e attraversato la fase della rabbia, del lutto. Uscire sia dal vittimismo che dal senso di colpa, il dubbio del no contact…, insomma si tratta di affrontare il minotauro al centro del proprio labirinto interiore.
Io mi trovo ancora in una fase in cui a volte riesco a vedere che “tutto è perfetto così come è”, e che non poteva andare altrimenti. In altri momenti, più frequenti ultimamente, tutto mi sembra un incubo troppo nero da sopportare. Probabilmente non è reale né l’una né l’altra cosa, e dipende solo da noi soffrire o meno, scegliere come vedere le cose. Di vero c’è solo quel che soggettivamente provo in ogni momento, e solo di quello dovrei curarmi. Spero solo di non punire inconsciamente i miei, sarebbe solo peggiorare le cose e allontanare l’autorealizzazione. Oggi ho scritto: “Grazie al narcisismo patologico di mio padre ho avuto il privilegio di provare una delle sofferenze maggiori che si possa provare. Chiunque viva e accetti totalmente tale sofferenza non può che uscirne, se ne esce, profondamente trasformato”. Siamo tutti vittime di vittime, ma questo non ci autorizza a continuare a comportarci come dei carnefici gli uni con gli altri, né tantomeno con noi stessi.
Ora sta a me diventare il genitore e il figlio di me stesso. Ma per far questo devo fare interiormente pace con le mie radici. A volte penso che occorra accedere a uno stato di coscienza in cui restare o andarsene sia solo un dettaglio, non un dato essenziale. Ma non vorrei che questo faccia ancora parte di un perfezionismo autosabotante. Eppure, quando siamo aperti all’amore, ogni dubbio sparisce: tutto diventa leggero, e ogni trapassato si trasforma dolcemente in un infinito presente e indicativo, in un futuro semplice e anteriore.
Però nei fatti vivo ancora. per ricatti economici e autosabotaggi, in una soffitta sopra l’appartamento dei miei. E questo mi sta lentamente uccidendo. Vorrei andar via, lontano, ma so anche che se non risolvo le cose dentro di me, anche tornare in Amazzonia sarebbe inutile.
Lavori sull’autonomia e se puo’ intraprenda un percorso mirato sul tema.
Grazie della sua testimonianza.
Guarda Simba, un giorno tutto questo sarà tuo :-). il tempo è dalla tua parte.
Buonasera Silvia, intanto ringrazio per l’articolo, che certamente salveró per rileggerlo quando necessario. Io sono convinto di essere vittima di una situazione del genere, soprattutto nei confronti di mio padre che credo sia invidioso della mia giovinezza, della mia intelligenza, della mia intraprendenza. Ogni qual volta che tento di raccontare qualcosa che riguarda me, un mio risultato positivo, una mia soddisfazione, una mia esperienza, mi ritrovo ad ascoltare lui che mi racconta le sue esperienze di vita, facendosi grande e trascurando quello che effettivamente volevo comunicare. Ho scoperto che la cosa migliore é non raccontare nulla, lasciando che le mie esperienze rimangano mie, in modo che rafforzino il mio bagaglio personale e la mia autostima, perché ogni volta che racconto qualcosa é come se mi sentissi solo svuotato. Mi ritrovo anche in molti altri aspetti riportati nell’articolo ma sono convinto che, grazie alla mia forza interiore, riusciró a liberarmi da queste sensazioni. Avevo cominciato un percorso psicoanalitico ma, purtroppo, per questioni economiche ho dovuto interromperlo; mi é servito comunque tanto, mi ha aiutato a ragionare con il mio cervello ed avere molta piú fiducia in me stesso. Infatti, grazie a questo percorso, sono riuscito a laurearmi, a trovare un lavoro, una casa ed una situazione economica stabile. L’unica cosa di cui ho paura é che un giorno anche io possa comportarmi cosí con i miei figli, per questo motivo, prima di creare una famiglia, voglio trovare il mio equilibrio interiore in modo da creare una famiglia sana (anche se questo porta ad un pó di solitudine). Sono convinto peró che riusciró nell’intento, ci vogliono solo tempo, forza e pazienza.
Grazie.
Grazie a Te, ti mando tanto coraggio e affetto!
Cara Luna
Ci sono passata anche io
La cosa più difficile è penosa è realizzare che l amore della madre è stato un inganno. In realtà era solo una proiezione di sé stessa.
Sono passati 23 anni dall ultima volta che l ho vista. Ho recuperato serenità, volontà, ma soprattutto il mio matrimonio e la mia famiglia. AUGURI!!
Oggi, come tanti altri giorni, mi ritrovo a leggere e cercare articoli così.
Credo di essere giunta a conclusione.
Ho due GN che si supportano creando un vortice di male e frustrazione.
Entrambi sono cresciuti senza amore è una famiglia calda e accogliente.
Sono figlia unica e la cosa non aiuta.
È sempre andato tutto bene finché non mi sono innamorata e nessuno, dico nessuno gli andava mai bene.
Ho vissuto con la paura e nel nascondere perché la reazione erano urla, offese.
Oggi a 31 anni, sono lontana per lavoro e finalmente felice con un compagno, il primo, che ha la forza di sostenermi nel chiudere con loro.
Ma a loro non basta…si sono presentati a casa dei genitori di lui urlando di segregarmi, mia madre che non accetta possa, per esempio, fare capelli e unghie da sola perché mi piace…invece da la colpa a lui, loro che mi imprigionano.
Solo loro sanno ciò che è meglio, neanche alla notizia che ci sposeremo son stati felici “ne vai a perdere”.
Mi vedrebbero felice solo con uno ricco, sotto al loro controllo.
Volevo risolvere le cose, ma non mi sento neanche di andare a trovarli, hanno offeso lui senza conoscerlo e la goccia che ha fatto traboccare tutto, alla notizia del cambio residenza è stato “sei un pezzo di m***a, hai rovinato tutto”.
Mi tartassano di chiamate alle quali non rispondo solo per sapere se sto proseguendo il mio lavoro (insegnante). Ho provato bloccarli ma han chiamato carabinieri e avvocato.
Voglio solo essere lasciata in pace, non capiscono, pensano sia solo una mia arrabbiatura.
Questo articolo mi ha aiutata. Loro però non faranno più parte di me.
Riuscirò a guarire.
Grazie.
Mi dispiace IMMENSAMENTE marzia.
I suoi genitori sembrano gravemente paranoidi e possessivi.
Cerchi di capire che hanno un problema, li perdoni internamente, ma si purtroppo in questi casi l’unica via è il no contact.
ciao marzia il tuo scritto mi ha colpita moltissima. Quando ti trovi dentro questo inferno e’ difficile essere creduti perche’ loro sono molto subdoli abili attori. Hai una grande fortuna di avere un uomo che ti supporta! che bella cosa, a me non e’ mai successa in tanti anni una cosa cosi bella. Ho sempre sofferto da sola questo dramma. Mia madre e’ come i tuoi genitori, malvagia, cattiva, invidiosa, ma soprattutto fisicamente persecutoria. Decine di chiamate, decine di appelli per testare la situazione, rabbia crescente, offesa per atti di lesa maesta, musi, dispetti, intromissioni in ogni dove, violenza e soprattutto tanta tanta cattiveria. Prosegui nel distanziamento, dammi retta, loro sbroccheranno e chiameranno l’avvocato ti vorranno distruggere e farti affogare nei sensi di colpa. Ma tu non mollare, stringi i denti e vai avanti, non ti impietosire, non ti stressare, non sbroccare, Sii ferma e risoluta, marzia cara se sono davvero nella patologia (sembrano proprio narcisi patologici gravi) purtroppo questo significa che non ti amano, purtroppo e’ cosi e’ un gran dolore da ammettere con se stessi, ma solo cosi puo iniziare il processo di guarigione da simili genitori. un caro saluto ti auguro ogni bene
Articolo illuminante, commenti preziosissimi.
Figlia di padre narcisista, lotto ormai da 6 anni contro me stessa (contro la parte di me che si autosabota, si svaluta e che minimizza i tanti torti e le tante sofferenze subite), per uscire da una relazione con un uomo a sua volta narcisista (brutto caso di traumatic bonding).
Nulla, nessuno sforzo è mai abbastanza per un genitore di questo tipo (nemmeno per un compagno di questo tipo).
Nel mio caso specifico si tratta di un genitore così ostinatamente concentrato su sé stesso da manipolare qualsiasi evento o situazione al sol fine di recitare la parte del primo attore (spesso a costo di infliggere ai suoi più stretti, umiliazioni, critiche, svalutazioni).
E’ come un attore alla ricerca della sua platea…e più la platea lo ignora, più ricorre a macchiavelliane strategie per attirare l’attenzione su di sé.
La parte più dura è prendere lucida consapevolezza di essere sempre stati “orfani” di queste persone, e digerire-metabolizzare il dolore gratuito che ci è stato arrecato, comprendere che più ci si sofferma a cercar di capire perché tutto questo è stato possibile, meno ci si riesce a concentrare davvero su sé stessi e sulla propria autoaffermazione.
Non c’è un motivo reale perchè queste persone si comportino così con le persone più vicine a loro…noi vittime non abbiamo alcuna colpa…è un po’ come accade con gli incidenti: ci si trova nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
Purtroppo però tutto questo spesso ha delle conseguenze.
Io ad esempio molto spesso mi ritrovo a pensare di non potercela fare da sola (a fare qualsiasi cosa).
Per questo io penso sia fondamentale ricordare a sé stessi che siamo dei sopravvissuti, che sin da piccoli abbiamo saputo prenderci cura di noi stessi (laddove una o entrambe le figure di riferimento erano concentrate solamente a nutrire il proprio ego) e che proprio per questo motivo dobbiamo essere certi e sereni di potercela cavare da soli.
Si comincia con un atto di fede ma già dopo i primi riscontri positivi (che non mancheranno ad arrivare per il semplice motivo che l’esperienza ci ha spinto a poter contare solo su noi stessi) è tutta una strada in discesa.
Un forte abbraccio a tutti coloro che come me sono stati vittime, e un calorossissimo incoraggiamento a tutti coloro che ancora stanno lottando contro sé stessi (perché di questo penso si tratti…non si tratta di far ragionare-guarire il proprio aguzzino…si tratta piuttosto di sconfiggere quella vocina interiore che per anni è stata nutrita e incoraggiata dal nostro genitore narcisista e che per anni ci ha ripetuto in continuazione di valere poco-nulla, di essere sbagliati, di non essere mai all’altezza, abbastanza buoni, bravi, … NON E’ VERO!)
grazie, di cuore ….
M.
Mi limiterò ad elencare in ordine sparso alcuni elementi che mi hanno fatto pensare a un possibile padre narcisista, la valutazione la lascio a voi.
-appendere nel proprio ufficio le lauree incorniciate di mio fratello
-raccontare di episodi insignificanti con frasi fatte della serie “non sai nemmeno fissare un chiodo in un muro” a un cugino avvocato interrompendo il mio discorso molto entusiasta sul percorso di studi (giurisprudenza) appena intrapreso
-elogiare persone che riescono a studiare e contemporaneamente a lavorare (facendomi notare che non rientro tra quei soggetti), salvo poi denigrare il lavoretto che mi sono trovato per avere un minimo di indipendenza economica dicendo frasi del tipo “per quei soldi non ne vale neanche la pena, te li do io piuttosto”
-acquisto compulsivo di beni materiali (suppongo al fine di sopperire alla totale mancanza di affetto nei nostri confronti) totalmente inutili alle esigenze famigliari ma che implicano un costo enorme e sostenuto senza la previa consultazione di mia madre
-darmi molti anni di più quando si tratta di denigrarmi di fronte a parenti e ospiti
-lamentarsi con persone al di fuori della famiglia di quanto siano fannulloni i figli nelle faccende in casa, salvo poi rifiutare qualsiasi richiesta di aiuto e di insegnamento (es. Si lamenta del fatto che è da 30 anni che taglia lui l’erba ma se gli chiedo di spiegarmi come si fa mi dice che non capirei mai come fare, con ovvie conseguenze in termini di messa in dubbio delle proprie capacità intellettive)
-chiedermi di fare dei lavoretti per lui che sono ben al di sopra delle mia conoscenze (vista la mia età) fornendomi pochissime informazioni. Il finale è sempre lo stesso: non riesco a soddisfare le sue richieste e lui è “costretto” a fare vedere agli altri quanto sia intelligente a fare certe cose (impartendo in me dubbi sul mio percorso scolastico e le mie capacità)
-sfuriate esagerate per fatti insignificanti e reazioni contenute a fatti gravi
-rispondere a provocazioni o semplice espressione di opinioni evitando il confronto e mettendo in atto periodi di silenzio che possono durare anche settimane
-ridicolizzare tragedie di ogni genere, da quelli che riguardano sconosciuti a quelli che interessano i suoi stessi figli
-insistere per farsi ricevere regali salvo poi rinfacciare quanto gli siano costati
-impartire continuamente ordini dalla mattina alla sera e facendo capire con il proprio tono di non voler sentire un no come risposta
-non fare mai elogi o complimenti sin da quando siamo nati e farci capire che ad iniziare questo meccanismo di mancata premiazione sono i figli, non lui. Salvo comunque riempirci di elogi laddove delle persone estranee alla famiglia dovessero complimentarsi con lui per aver trasmesso dei geni del genere
-pretendere che gli altri membri della famiglia capiscano il suo stato d’animo e si adeguino, alternando così momenti di felicità a momenti di rabbia (ma essendo umani e diversi tra di noi è evidente che questo meccanismo sia impossibile da praticare, ed è così che se lui ha una giornata triste e ci vede felici comincia ad avere scatti di isteria alternati a un trattamento da zerbini dei propri figli)
E potrei continuare con tanti altri episodi, ma mi fermo qui.
Vogliate perdonarmi per la lunghezza del messaggio ma spero di ricevere un feedback utile alla mia causa, essendo ancora in una fase primitiva della valutazione della situazione.
Vi ringrazio.
Buongiorno, intanto la ringrazio molto per l’articolo, l’ho trovato interessante e credo che mi abbia aiutato a chiarirmi un po’ le idee. Volevo esporle brevemente la mia situazione: sono una ragazza di diciotto anni, e da qualche tempo ormai mi sono resa conto che c’è qualcosa che non va nella mia relazione con i miei genitori. Prima semplicemente non facevo caso al perenne clima di tensione, arrabbiatura continua che c’è a casa, ai modi aggressivi di mio padre soprattutto ( magari per un’inezia, mi urla di tutto addosso, e ha degli scatti d’ira che fanno paura, tanto che a volte è dovuta intervenire la mamma per calmarlo, e poi dopo che si calma viene a chiedere scusa piagnucolando quasi). Credevo che tutto questo fosse normale. Poi l’estate scorsa la situazione è uscita completamente fuori controllo: mi sono fidanzata con un ragazzo che mi rende felice e mi rispetta, ma a mio padre non va bene solo perchè non è italiano. Il giorno in cui gliel’ho detto ero felicissima e mi aspettavo che anche lui lo fosse.. peccato che invece non siano andate così le cose.. abbiamo litigato tutta la sera, mi ha detto che sono la vergogna della famiglia e che non dovevo azzardarmi a dire al resto della famiglia del “mostro” con cui mi sono messa. Quella sera credo anche di aver avuto un attacco di panico, non riuscivo a respirare dai singhiozzi per il pianto e mi si sono bloccate le dita delle mani in una sorta di spasmo. Anche mia madre all’inizio non era contenta della relazione, tutt’ora non lo è, però mi ha detto che se questo mi rende felice lei lo accetta. Mio padre invece continua a colpevolizzarmi di continuo, non vuole che lo veda, proprio me lo impedisce, e ciò mi portava (ora non più dato che siamo tutti in quarantena) a raccontare un sacco di bugie: in settimana gli dico che vado in biblioteca con le mie amiche a studiare, quando in realtà ci vado con lui. A parte la mia relazione però ci sono altre cose… intanto anche mio papà ogni volta che mia mamma sta male, lui fa di tutto per apparire come quello che sta peggio…così in questi giorni c’è mia mamma che si è rotta il legamento di una spalla che deve servirlo e riverirlo perchè lui dice che “sente che gli sta venendo il coronavirus” e quindi sta come una larva sul divano a misurarsi di continuo la febbre (che NON ha peraltro). Più in generale comunque, specialmente ora che tutta la famiglia è a casa, ho cominciato a notare dei comportamenti snervanti: parla solo dei suoi problemi e mia madre deve ascoltare muta, ma quando mia mamma parla dei suoi problemi (lavorativi ad esempio) lui non la ascolta minimamente e dopo un po’ sene esce di nuovo con una cosa che non c’entra nulla. Ci sarebbe da riempire un tomo con tutti questi atteggiamenti.. per non parlare di come si comporta con mia sorella.. ci paragona di continuo, è snervante, perchè a causa di ciò mia sorella non mi sopporta e dice che sono la preferita dei miei genitori solo perchè vado bene a scuola.. non voglio perdere il rapporto con lei. Mi sono accorta che tutto questo non è normale anche dopo essere stata a casa di qualche mia amica…i loro papà sono affettuosi, e si vede che c’è un bel rapporto con le figlie.. mio papà invece non è così.. io non sono felice quando sono a casa con la famiglia, infatti quando sia andava ancora a scuola cercavo di passare la maggior parte della giornata fuori casa, o in biblioteca o in palestra, o a scuola per seguire qualche corso.. Inoltre ho anche il terrore di avere problemi affettivi io a mia volta.. faccio moltissima fatica a stringere amicizia, quando siamo in gruppo mi sembra che tutto quello che dico non abbia senso/non sia importante, mi sento trasparente..
Mi scusi davvero se ho scritto così tanto ma sto sinceramente male.
Carissima purtroppo non posso leggere tutto, prenoti una consulenza online dal sito, legga come fare. C’è’ anche la versione consulenza via mail.
Figlia di genitori narcisisti anch’io. Potrei raccontare quasi in ordine cronologico gli abusi quasi sempre psicologici ma un paio di volte anche fisici che ho subito.
In particolare ricordo un episodio avvenuto quando avevo già 20 anni. Mia madre mi aveva accusata di mancarle di rispetto (invenzioni sue) mio padre venne nella mia stanza e mi diede uno schiaffo che mi mise in ginocchio. Io ero in lacrime e ho dato della bugiarda a lei che sapeva di stare mentendo. E mi guardava con degli occhi “a spillo” diabolici. Per fortuna è acqua passata, ma quando ora, passati 20 anni, vengono a recitare il ruolo dei nonni dell’anno, avrei una voglia di dar loro un calcio in culo che non avete idea. Scusate lo sfogo, non l’avevo mai raccontato a nessuno.
Puoi farlo se lo senti, in modo simbolico, mettere dei confini alla relazione, perdonandoti e perdonando loro, ma farlo non significa subire o stare zitti oppure celare rancore.
Gentile Dottoressa, sono zia di un adolescente, figlio di una persona egoista e manipolatrice (ragazza madre). Sin da quando era bimbo, tante responsabilità e cure verso di lui sono state affidate a me e allo zio (fratello di lei), proprio per via della mancanza del padre. Lei è una persona molto problematica che sfoga tutto il suo malessere sugli altri con estrema cattiveria e livore, compreso il figlio, inondato da costanti sensi di colpa, ma anche da un amore fortemente accentratore ed esclusivista. Lui si è molto legato a noi zii nel corso degli anni, ma questo affetto adesso lei lo vede come una grossa minaccia, così fa sentire in colpa il ragazzino e rivolge a noi comportamenti ingiusti e meschini che onestamente non meritiamo. Non so come gestire la cosa. Non voglio allontanare mio nipote, ma ogni volta che lui entra in contatto con noi o desidera venire a casa nostra, lei glielo concede, ma poi lo subissa di colpe e ciò fa soffrire noi, oltre che lui. Non le si può dir nulla perchè “Il figlio e mio e faccio ciò che voglio”. Lui non ha ancora sviluppato alcuna personalità, proprio perché costantemente manipolato in azioni e parole dalla madre, sembra rassegnato a questo atteggiamento di “bastone e carota”. Che fare? Come aiutarlo senza creare fratture a lui e malessere a noi? Grazie mille
Buongiorno Dottoressa, io sono vittima purtoppo di due genitori narcisista, che mi stanno rovinando la vita e vogliono rovinare la mia vita di coppia, nonostante convivo da quattro anni, sono invadenti, un controllo continuo, mi controllano anche se la macchina e nel luogo di lavoro o in palestra, fanno violenza psicologica e tentano di farmi venire i sensi di colpa, creano un clima di tensione e nervosismo, vogliono imporre i le loro idee, fatto giochi psicologici e cercano di farmi cadere neo loro tranelli per farmi soffrire. Ho provato ad eliminarli dalla mia vita, ma i controlli diventavano ancora più ossessivi, addirittura sono riusciti ad entre in casa, e sempre osteggiati davanti la mia macchina fuori dal lavoro o sotto casa, rinfacciando i sacrifici che hanno fatto per crescermi, dicendo che sono loro figlia e loro impazziscono a non vedermi. Così per non avere queste persecuzioni, ho deciso che le chiamate sarebbero state due volte a settimana e ogni due settimane ci saremmo visti, ma ogni volta creano situazioni di nervosismo anche indirettamente o provocando e colpendo sui miei punti deboli per farmi innervosire, alternano volte tranquille e volte di tensioni. Sono persone nocive, vorrei chiedere come fare per allontanare definitivamente queste persone senza subire controlli e persecuzioni? Parlarci ho provato ed impossibile. Grazie dottoressa
Ci sono molti articoli e video miei in merito. Spulci nel blog.
Salve dottoressa. Io sto cercando di uscire dal fidanzato “normale” che pensavo di avere e sua madre. Da quando stiamo insieme lui non ha fatto altro che mentirmi sulla sua età e dirmelo dopo 6 mesi, tradirmi virtualmente due volte , non chiedermi mai scusa e colpevolizzare di tutto. Come sua madre, fin dall inizio ha giudicato la mia professione, il fatto che avevo vent’anni di differenza da suo figlio (ne ho 22) il fatto che vivo da sola e non ho dei genitori vicino. Invece di apprezzare il fatto che io sia una ragazza seria con un passato e la testa sulle spalle. Quando ho provato ad aprirmi mi rispose che no voleva vedere persone piangere. Suo figlio mi disse che non avrebbe mai lasciato sua madre e ha 43 anni. Intende nascere e vivere morire vivendo in casa con sua madre per tutta la vita. Ma la goccia che ha fatto esplodere tutto è stato ieri dove mi sono accorta di quanto meccanismi malati mi abbiano voluto far arrivare. Del tipo perché non ho fatto il letto la mattina allora sì é amareggiata ha cambiato idea su di me e ha detto a suo figlio che non avrei messo piede in casa sua e lui d accordo mi chiede perché effettivamente non l ho fatto il letto e poi dice “a me non interessa se non lo fai é mia mamma che ci tiene” da tenerci a farmi passare come una merda ce ne passa. Da lì ho veramente capito che arrivati a questi livelli avevo solamente bisogno di un nuovo appiglio per tirare fuori tutto l egoismo, il narcisimo che le appartiene. Ma lui uguale. Che brutta esperienza e io pure a chiedere scusa ogni volta…
Buonasera. Come tutti qui anche io sono descritta in questo articolo. Io e mia madre. L’anno scorso è morto mio padre… suo schiavo pratico e psicologico anche durante la malattia neurodegenerativa che lo aveva colpito. Succube fino alla fine… povero papà… vittima anche di violenze fisiche adesso che era un vecchio inebetito. Quando è morto era in ospedale , lei mi chiama per farsi accompagnare li e al mio gesto per abbracciarla(di circostanza e per nulla dettato da amore) mi allontana con disprezzo e mi urla che non ho saputo apprezzarlo. Oggi a quarant’anni e madre di 2 bambini mi chiedo da quale baratro una madre può raccogliere tali atteggiamenti e parole verso sua figlia davanti alla morte del padre. Ma non me lo chiedo con meraviglia, soltanto con curiosità, perché di questi episodi è stata piena la mia vita ma mi sono sempre concentrata su cosa provocavano in me. Oggi invece che non soffro più alle sue continue provocazioni passivo-aggressive, o solo aggressive, intrusive, fisicamente abusanti e chi più ne ha più ne metta, la osservo con distanza e interesse, mi fa pena, mi sembra una fucina di stupidità e dolore inutile. Non riesco ad amarla ma non riesco a non odiarla. Vorrei sentire indifferenza invece la mia mente e il mio corpo continuano a temerla. Ogni sua telefonata è un sussulto, una prova d’esame, sarò stata abbastanza buona, accondiscendente? Sarò stata finalmente come mi voleva lei, come mi aveva pensata? Certe volte che riuscivo a farla essere fiera di me , perché magari era di buon umore, mi sentivo al settimo cielo… oggi quanto è difficile fingere di sapere cos’altro mi potrebbe far sentire così. Mi sento rovinata per sempre… nemmeno la morte di mio padre è cosa che riguarda me, in realtà il dolore è solo suo e guai a contraddirla. Forse a pensarci però ha ragione… mi ha resa impermeabile a me stessa.
Ci ho messo anni a capire che mio padre è uno di loro, fino a 19 anni ho vissuto in un mondo “immaginario” per sfuggire alla situazione in casa, poi ho trovato lavoro in un food truck e da lì ho iniziato a girare l’Italia. In quel periodo quale meccanismo nel cervello mi fece capire quello che sono davvero, l’anno dopo mi sono trasferito e sono andato a vivere da solo, da lì mi sono veramente ripreso, ho preso coscienza su di me, su quello che sono e quello che vorrei essere, inutile dire che questi tre anni da solo mi hanno cambiato tantissimo… Con mio padre non ho chiuso i rapporti ma è un rapporto sporadico… Volevo dire a tutti quelli che si ritrovano qua che non siete soli ❤️
Non saprei dire se mia mamma è narcisista, sinceramente mi spaventa dare un’etichetta così forte anche perché mi sento in colpa e sento che lei sta soffrendo. Eppure la dinamica è molto simile. Lei ha sempre avuto come figlio “preferito” mio fratello, a me non ha mai dimostrato particolarmente affetto. Fin da piccolo invece lui era attaccatissimo a lei. (e lei mi ha sempre detto che non mi ha mai abbracciata perché io ero una bambina fredda mentre mio fratello andava da lei a chiederle gli abbracci…). All’inizio per lei ero poco importante nel senso che si vantava con le amiche di lasciarmi molto libera e di non essere una di quelle mamme apprensive. Quando ho iniziato a crescere ho notato in lei degli strani atteggiamenti, quasi come se mi invidiasse. Mi prendeva in giro davanti alle altre persone dicendo che ero vecchia dentro mentre lei si manteneva giovanile. Vedendo che io ero disponibile (mentre mio fratello divenuto adolescente da mammone è diventato ribelle) ha iniziato ad andare al cinema, a teatro ecc sempre con me. Ora (a 31 anni) se vado con amiche o ragazzi si offende tantissimo e mi lancia continuamente frecciatine. Per ogni ragazzo che ho avuto, ha cercato di sabotarmi. Uno di loro mi mandava delle letterine romantiche a casa e io ho saputo dopo che le leggeva lei e le buttava senza dirmelo. Stessa cosa col ragazzo dopo, lei leggeva le mie mail e poi si arrabbiava con me come se avere un ragazzo fosse una mia colpa. Dopo che ho avuto una storia distruttiva durata 7 anni con uno che definirei quasi psicopatico (nel frattempo io ero quasi in depressione, si vedeva da fuori perché ero ingrassata, non mi curavo più ecc… Lei mi prendeva in giro per questo ma non mi ha mai chiesto se stessi male per qualcosa, mi diceva solo “non ti curi, sei vecchia! Io al tuo posto uscirei sempre”) sono riuscita a lasciare questo ragazzo e sono “rinata”… Ho voluto riprendere a vedermi bella, a curarmi ecc… Lei è impazzita a questo punto. Ha iniziato a dire che volevo fare la stupida 15enne, che ero patetica… Ora vivo ancora coi miei, per ragioni economiche e perché comunque alla fine io voglio loro bene e mi sento anche in colpa a scivere queste cose… Eppure il rapporto con mia mamma è questo. Se sto col cellulare in mano, mi critica. Se voglio passare la serata a leggere in camera mia, si offende perché non guardo la tv con lei. Ripeto, ho 31 anni. In tutto questo ho continui dubbi e ogni tanto ho paura di essere io stessa una narcisista covert. Eppure sento una grande empatia per gli animali, I bambini e le persone sofferenti… Vado anche in terapia, spero che serva a cambiare dei miei meccanismi interni visto che sono irrimediabilmente attratta dagli uomini maltrattanti. È una situazione molto pesante per me perché voglio bene ai miei genitori e mi sento in colpa anche solo a scrivere queste cose… Eppure ho bisogno di sfogarmi
buongiorno, ho 48 anni, 2 figli, un divorzio e un compagno legato in maniera estrema alla propria madre, si sentono ogni giorno 3-4 volte, chiamate e videochiamate, telefonate lunghe che lui fa quando crede che io non me ne accorga, la va a trovare tutte le settimane perchè “è sola”, è malata, una volta su due gli dice che pensa di avere un tumore, lo cerca per ogni piccola cosa quotidiana, gli racconta come ha dormito, cosa ha mangiato, se si è lavata i capelli, se è andata al supermercato, qualunque cosa, gli chiede come va con me, se è felice, se mangia, se è stanco, se riposa, se ha preso gli integratori che lei gli ha comprato, io non ne posso più, sono stufa, gliel’ho detto e lui mi ha risposto che sono gelosa, che non capisco, la madre è sola, povera donna, ha divorziato due volte e poi si lamenta che è sola, manda messaggi, foto, video, si fa mandare foto dal figlio, lui è sempre col telefono in mano a scriverle, io non ne posso più, scusate lo sfogo, ne avevo bisogno, buona giornata
Buona sera a tutti, io mi trovo in una situazione che non so come gestirla, con mia figlia che ora maggiorenne ho sempre avuto un rapporto splendido, come se fossimo amici, si è fidanzata con un bravo ragazzo, ma da quando questo ragazzo è entrato nella vita di mia figlia, io ho cambiato atteggiamento nei confronti di mia figlia, esempio lei mi cerca, mi scrive mi manda i cuori ma io non riesco più ha contraccambiare questo suo affetto, malgrado amo mia figlia alla follia, ma non so cosa mi sia capitato! qualcuno può aiutarmi?
molte grazie a tutti
Madre narcisista, padre anaffettivo, fratello che é il vanto di tutta la famiglia… Io? Semplicemente la causa degli scleri di mia madre… Da piccola pensavo di avere qualcosa di sbagliato, cercavo attenzione e per ogni cosa che facevo speravo in una parola di elogio… Loro tre perfetti agli occhi del mondo, io messa nell’angolo perennemente… Mai nessuno che si sia interessato al perché dei miei atteggiamenti, perché come già detto, ero la causa delle loro incazzature. La situazione cambia da quando anche io divento mamma e capisco che in quella famiglia così perfetta dall’esterno, non ero io ad essere sbagliata. Mio padre che abbracciava il figlio e i nipoti, io mai ricevuto un suo cenno di affetto ma solo lo sfogo delle sue arrabbiature, mia madre che non mi permetteva di affrontare le mie esperienze e che era contenta di me solo quando mi chiudevo in casa a studiare o a fare pulizie, mio fratello che mi ricolidizzava davanti a tutti… Adesso basta, ho preso coscienza della mia infanzia e della mia adolescenza: sono fuori da questo limbo!
Per tutta la vita ho cercato di compiacere un padre egocentrico e la madre perfetta, fuori di casa si intende, perché oltrepassata la soglia domestica si trasformavano. A casa nostra i niei amici non erano ammessi o se entravano, venivano puntualmente derisi, con lo scopo di indirizzarmi verso le persone scelte da loro, generalmente della cerchia ristretta dei figli dei lori conoscenti professionisti. Oggi non mi vergogno più a dire che hanno infettato per anni la mia vita, rendendomi una donna schiava del giudizio degli altri e insicura. Nulla di ciò che ottenevo era mai abbastanza, nonostante da sola avessi in pochi anni tagliato più traguardi di loro due messi insieme. “Mi hai deluso, delinquente, bastarda”….oltre alle botte con il guinzaglio del cane, oltre a essere lasciata sul pianerottolo di casa a 10 anni per tutta la notte perché avevo accettato un regalo dalla vicina erano alcuni dei trattamenti a me riservati perché magari avevo usato un tono non appropriato per loro. A 12 anni sono scappata di casa, perche avevo preso così tante botte per aver sporcato uno zerbino con delle fialette di china, che non volevo più stare lì. Quando mi hanno riacciuffata, mi hanno dato il resto della dose e per una settimana non sono potuta andare a scuola per i lividi. A 18 anni, già grande e responsabile tra l’altro, sono stata afferrata per la coda, sbattuta a terra e presa a calci, avanti allo sguardo eterrefatto del vicino, solo perche mia mamma aveva controllato le mie mutantde e secondo lei, c’erano tracce sospette.solo Tanto per raccontare un po’ delle angherie che ho subito e guai a lamentarmi, perché se mi ribellavo alla tirannia, mio padre inscenava la pantomima di andarsene e mia mamma, rimasta sola con me, mi rovesciava addosso il suo disprezzo. Sono cresciuta sentendomi costantemente paragonata a questa o quella persona e ovviamente ne uscivo sempre massacrata.spesso bastava la parola sbagliata, perche un regalo desiderat9, venisse donato a un’altra persona, sentendomi pure rinfacciare che avrebbero tanto voluto una figlia diversa. Mi ha salvato il lavoro, nonostante i miei non approvassero, mio papà arrivò a offrirmi parecchio denaro in cambio perché lasciassi quell’impiego, dopo il liceo andai a lavorare in fabbrica. Lavoravo e studiavo e il giorno della laurea i miei colleghi operai erano li a festeggiare, nonostante il disappunto dei miei (una della tua classe sociale, mischiarsi a certa gente).
Oggi ho quasi 50 anni, due figli adolescenti che ho cresciuto a modo mio, ho messo parecchi chilometri tra me e i miei, che comunque ci sono e si fanno sentire, imperversando con frasi patetiche “hai bisogno di noi, non ce la fai”, salvo poi lamentarsi con tutti, di quanto siano stanchi perché senza di loro non so nemmeno respirare. Quel che mi spaventa di più è che sono anziani e ben presto me ne dovrò occupare. Ma anche quando ero incinta ero spaventata, avevo paura di rivalermi sui miei figli di ciò che avevo subito e invece è andata bene. Penso che con tanto lavoro su se stessi, le catene si possano spezzare, ciò che non se ne andrà invece mai via dalla mia mente è una parola “perche'” Ma ormai sono convinta che nessuno mai mi potrà spiegare le vere ragioni di tutta quella rabbia e comunque nessuna spiegazione mi restituira’ piu’ la serenita di un’infanzia normale
Mi dispiace molto so cosa significa è dura
Pure io ho entrambe i genitori narcisisti…
Mi sono sempre sentita sbagliata…ma crescendo ho capito quanto valgo e che purtroppo devo accettarli per quello che sono.. Però che fatica,ogni cosa che faccio a prescindere è sbagliata. Mio papà mi ha sempre tagliato le ali, però con il tempo l’ho fatto ricredere.. Sono testarda fissa, per fortuna e ho avverato i mie sogni..
Mia mamma quando le avevo detto che ero incinta del primo figlio, la prima cosa che mi aveva risposto “che si sentiva vecchia”
La seconda gravidanza , che io e il mio compagno eravamo stati incoscienti a fare un’altro bambino”.
Non sprizzava di certo di felicità..
Non contenta, ho pure la suocera è così… Dominante.. Ha causato conflitti tra me e il mio compagno, perché solo lei sa crescere i figli.
E ho pure il mio cognato, se devo per forza chiamarlo così…non ci fa nemmeno toccare la bambina, povera mia sorella
Quante assonanze con questi racconti! Alla bella età di 58 anni ritengo di essere riuscita a distaccarmi da una madre che non mi ha mai voluto bene. Permangono dolorosamente due ordini di problemi: distacco totale e disistima coi miei fratelli, che lei ha fatto di tutto, riuscendoci, per allontanarli da me: sarò mai possibile recuperare l’affetto fraterno? Per esempio mia sorella sono quasi sei anni che non mi parla: quando mia madre morirà , è ultranovantenne, la situazione peggiorerà o migliorerà? Finché mia madre non ha deciso di infangarmi , ci volevamo cos’ bene! E il secondo problema che permane, la cosa più dolorosa: di questi abusi può esserci traccia in me rispetto a mia figlia? La mia ragazza, ventenne, soffre di anoressia, fa tanta fatica a studiare, ad avere amici e rapporti affettivi: è seguita, ne uscirà. Ma il mio dubbio atroce è se e come possa avere tratti narcisistici anche io, se le sue problematiche siano influenzate dal mio aver avuto una madre narcisista e trasmetterli anche a lei, che, pur avendo una scarsa autostima, fa fatica ad essere empatica in famiglia e con gli amici. Non ho trovato materiale su questa possibilità ereditarietà per generazioni, di certo amo mia figlia, non sono invidiosa di lei come lo è sempre stata mia madre di me, sono felice dei suoi successi e addolorata se le cose non vanno, mi sembra di mettermi in discussione, anche troppo forse.