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Perché le persone empatiche sono attratte dai narcisisti (e dalle personalità disturbate in genere), che invece sono incapaci di empatia?

Gli empatici sono attratti dai narcisisti  – e in genere dalle personalità emotivamente instabili – perché – rispetto alla media della popolazione sono in contatto con le loro emozioni, le sanno riconoscere e capire intimamente, nel momento stesso in cui l’altro le sta provando.

Gli empatici sanno immedesimarsi nel dolore dell’altro e rispetto alla semplice compassione, riescono a provare quel dolore o quella gioia; essi osservano e riescono a percepire ogni dettaglio della realtà interna dell’Altro e hanno una naturale propensione all’amore incondizionato.

Gli empatici, sono innamorati dell’amore e sanno entrare in relazione con l’altro, anche quando l’altro non è disponibile a connettersi emotivamente.

Gli empatici sanno intravedere quel vuoto, quella ferita, quel dolore per una mancanza profonda di amore e sono convinti da forte idealismo ed ottimismo, che l’amore possa sanare ogni ferita e che il loro amore, saprà colmare l’enorme vuoto affettivo e di autostima del/della narcisista o della persona emotivamente instabile in genere.

Ciò che un empatico non sa tuttavia, è che un narcisista o una persona emotivamente instabile ed immatura, entra in una relazione (stabile o meno stabile) con il solo intento di approvvigionarsi di energia vitale senza dare nulla in cambio; per questo, indossa dapprima una maschera di ideale d’amore per entrare nel rapporto e una volta terminata la fase di conquista, si metterà “a riposo”, iniziando a negarsi e a rifiutare di fornire anche le minime attenzioni, che ci si attenderebbe in un rapporto di coppia.

L’intento delle persone emotivamente immature e instabili è farsi ammirare, ricevere quelle attenzioni e quelle cure che, con tutta probabilità sono mancate durante l’infanzia e che l’empatico si sente in dovere di fornire.

Per riuscire in questo intento, i narcisisti ingannano l’empatico asserendo di non poter più dare in quella relazione, non tanto perché non ne hanno capacità, ma perché l’empatico non si è comportato bene.

I narcisisti spingono l’altro a sentirsi costantemente in colpa, al fine di innalzare i suoi livelli di prestazione emotiva: “tu devi darmi di più e allora io, quando avrò ciò che merito e desidero, ti ripagherò, comportandomi cosi come ho fatto all’inizio del rapporto”.

Come fanno i narcisisti a rendere il partner empatico co-dipendente?

La prima fase di comportamento ideale del narcisista è lo strumento con cui si instilla la dipendenza patologica nell’empatico, perché costituisce per esso, una delle più alte forme di ripagamento affettivo che esiste.

Il narcisista infatti, con il suo specchio magico, mostrerà all’empatico l’immagine migliore che potrebbe avere di se stesso e l’empatico – spesso vittima di un’autostima basata sul riconoscimento delle sue qualità dall’altro (ricerca di approvazione) –  cadrà nella trappola di credere che “solo attraverso gli occhi del narciso potrà vedersi bello/a, meritevole di amore e di stima”.

Sull’onda di questo ricatto emotivo di base che sancisce l’unione, l’empatico, spesso insicuro/a e/o sofferente per una qualche ferita abbandonica dell’infanzia, si illuderà di raggiungere la gratificazione e la gratitudine del partner, se darà sempre di più.

Per questo tenderà ad annullare se stesso, a plasmarsi sull’altro, sulle sue esigenze e si ritroverà in una posizione di co-dipendenza, così come da bambino/a si è sentito al cospetto di un genitore assente e anaffettivo, che per quanto sforzasse non lo considerava mai meritevole di un gesto di affetto.

Il/la narcisista a quel punto è già comodamente seduto/a in poltrona a “succhiare con quattro cannucce dal suo cuore” (narcisistic supply). Dottoressa Silvia Michelini

Il/la narcisista infatti, convince l’empatico che la loro storia è speciale, che solo grazie a lui/lei che riesce a provare quelle magnifiche sensazioni.

Perché i narcisisti e gli empatici hanno qualcosa in comune?

In poche parole i narcisisti – che conoscono molto bene le debolezze umane, perché già da bambini hanno dovuto imparare a difendersi, a puntare sull’illusione di invulnerabilità in cui non hanno reale necessità dell’Altro- puntano sulla debolezza di autostima dell’empatico per generare in loro il desiderio del raggiungimento di un Falso Sé, che non esiste, che l’empatico non ha richiesto e che non è altro che una mera proiezione del Falso Sé del narcisista sull’altro, .. un volgare desiderio di trasformare l’empatico nella brutta copia di se stesso”. Dott.ssa Silvia Michelini.

Le persone emotivamente aride e instabili, cercano solo di garantirsi una fornitura costante di energia emotiva e di attenzioni, senza però dare nulla e rimpiazzando casomai, le loro carenze emotive ed affettive con una maggiore disponibilità formale ed economica nel rapporto.

Una volta generata la dipendenza, l’empatico sarà ossessionato dal rendere felice l’altro. Sarà sempre intento a comportarsi in modo da rallegrarlo/a, non irritarlo o sollevarlo da varie incombenze che di solito lo/la rattristano a tal punto da rovinarvi la giornata.

L’empatico vuole dare al narcisista una vita migliore di quella che ha avuto oppure essere alla sua altezza.

Le strategie passivo aggressive con cui i narcisisti si esimono dall’assumersi responsabilità nelle relazioni meriterebbero un capitolo a parte, ma in breve si racchiudono in questa formuletta magica: “se mi costringerai a fare una cosa che non mi piace  emi annoia, io ti metterò il muso e ti rovinerò la giornata, oppure la farò talmente male, che credimi… non me lo chiederai più”. Dottoressa Silvia Michelini

 

Una relazione tra un narcisista e un empatico può durare?

…I narcisisti e gli empatici quindi, entrano nel rapporto con lo stesso intento “narcisistico”: convalidare il proprio valore e colmare i propri vuoti affettivi. L’empatico tenta di farlo annullando se stesso, vivendo per e attraverso l’altro, dando e aspettandosi gratitudine incondizionata in cambio, mentre il narcisista lo fa innalzando se stesso e vivendo nutrendosi dell’altro, prendendo e non dando nulla in cambio, per il solo fatto che il suo valore deve essere garantito dalla conferma costante del suo non dover avere doveri, tranne quello di esistere”. Dottoressa Silvia Michelini.

Il rapporto ha un suo equilibrio finché l’empatico avrà totalmente esaurito le sue energie nello sforzo titanico di soddisfare il partner e cercherà di recuperare forze, di riabilitare la propria sfera individuale e a quel punto il/la narcisista inizierà a preoccuparsi, perché rischia di perdere il proprio potere.

In realtà il sintomo focale del narcisismo è la costante, immutabile condizione di INSAZIABILITA’ E NOIA, per cui neanche Dio potrebbe realmente aiutarli ed è per questo che i partner empatici assumono spesso le sembianze di un santo o di una vittima sacrificale all’interno di queste relazioni prive di reciprocità.

Quando l’empatico cercherà di affermare le sue esigenze e i suoi bisogni, i narcisisti faranno orecchie da mercante o meglio cercheranno di confondere l’altro illudendolo che le sue proteste sono infondate e le loro esigenze infantili ed eccessive.

L’empatico a questo punto si sente perseguitato dalla convinzione di non meritare amore e che questa condanna non finirà mai, quando in realtà è l’altro a doversi sentore immeritevole di amore, perché è colui/colei che ha dato meno e che è incapace di dare e provare reale sentimento e fedeltà per qualcuno o qualcosa.

L’empatico deve imparerà a dure spese che comportarsi bene in una relazione non ci garantisce rispetto e amore; non tutti manifestano da subito le loro vere intenzioni e non tutti hanno lo stesso grado di maturità affettiva.

I narcisisti a loro volta, potrebbero acquisire una grande crescita e una grande maturazione in questi rapporti, ma di rado si mettono in discussione, per cui preferiranno proiettare le responsabilità di un eventuale fallimento totalmente sull’altro e passare al prossimo partner.

Dottoressa Silvia Michelini

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