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L’INVIDIA “INVISIBILE” DELLA MADRE NARCISISTA COVERT: LAVORA SU GIUDIZIO MORALE E SENSO DI COLPA

Non sarete mai in grado di mettere dei confini con una madre narcisista covert  (o in generale un genitore narcisista), se non lavorate sui sensi di colpa.

I genitori narcisisti, in generale, addestrano i figli al senso di colpa, a sentirsi “sbagliati”, “immorali” o “indegni” qualora vogliano sviluppare una loro personalità. Non a caso fanno di tutto affinché permangano in uno stato di “dipendenza psicologica e/o economica”, salvo poi lamentarsene e rinfacciarglielo ogni giorno.

Sembra quasi, che tua madre ti abbia “addestrato” a sentire che stai facendo qualcosa di sbagliato ogni volta che hai un tuo senso di identità o vuoi affermarlo.

Ogni vostro traguardo, obiettivo di realizzazione autonomo verso la vita adulta sarà interpretato da questo genitore come un torto personale, un vostro rifiuto al loro amore, un dolore insuperabile, una delusione intollerabile un non ripagamento per anni di sacrificio, che vi faranno pesare a suon di silenzi, musi e sospiri alternati a feroci critiche.

Cosa si nasconde dietro questo atteggiamento rigido? Un’invidia inconscia verso la “sfacciataggine” che avete di fare quello che desiderate non accettando copioni imposti, ossia ripercorrere le loro orme, che il più delle volte sono quelle di una cultura patriarcale cristiano-moralistica: la donna deve stare accanto a sua madre perché naturalmente predisposta all’accudimento, mentre i maschi alla carriera.

Le madri overt si mettono palesemente in competizione con le figlie femmine, esempio loro saranno sempre quelle più belle e più intelligenti, non hanno limiti morali come donne e madri, mentre le madri covert sono palesemente “represse”, sembrano umili e sottomesse, rinunciano ad ogni apparente vanità altrui, anzi sono spesso anche palesemente “bigotte” e criticano tutte le altre “donnacce” che non sono per bene come lei, come forma inversa di vanità, ma nel loro profondo nutrono fantasie di evasione, invidia verso donne che sono più autonome e libere e forte rabbia inconscia verso il maschile.

Loro si sono conformate a queste regole socialmente imposte sopprimendo totalmente il proprio Io, pertanto ad oggi vedono le vostre scelte come “folli”, “irrispettose” o “amorali “e vi negano il loro amore sulla base del fatto che non le avete ripagate come loro avevano immaginato fosse giusto fare.

Tendono ad ostacolare anche le vostre relazioni, dandovi consigli ambigui e dissonanti: un giorno vi dicono che siete troppo esigenti verso gli uomini e che loro si stancheranno presto di questo vostro atteggiamento… se poi seguite i loro consigli vi diranno che siete eccessivamente sottomesse a quell’uomo di cui non c’è da fidarsi, instillando in voi dubbi sulla sua affidabilità o morale. Questi paradossi sono lo specchio del loro conflitto irrisolto col maschile.

Non c’è nulla di male ad avere una morale, mentre il moralismo è qualcosa di diverso, perché risente degli stereotipi culturali, soprattutto quelli di genere.

Un moralismo eccessivo o l’assenza di morale sono entrambi estremizzazioni OVERT/COVERT di cui liberarsi per costruire un vero sistema di valori che parte dal rispetto verso i diritti umani di tutti i figli, primo fra tutti vivere la propria vita e provare a realizzarla con i loro mezzi e le loro forze o le loro idee.

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Dottoressa Silvia Michelini