I Pericoli dell’Inversione di Ruolo Patologica nelle Relazioni Genitore-Figlio.
Nelle dinamiche familiari sane, i ruoli sono chiari e si sviluppano nel corso del tempo sulla base delle esperienze soggettive dei membri del sistema familiare e degli eventi che si trova a fronteggiare. Tuttavia, uno dei fenomeni più problematici che possono emergere all’interno dei contesti familiari disfunzionali è l’inversione di ruolopatologica nelle relazioni genitore-figlio. Questo fenomeno, non si limita alle dinamiche diadiche (madre/padre-figlio) intra-familiari e negli ultimi anni sta assumendo forme sempre più insidiose.
Da dopo il lockdown (momento nel quale tanti genitori hanno scoperto l’uso dei social e in particolare dei video divertenti “reel”) assistiamo sempre più spesso a pericolosi fenomeni di strumentalizzazione dei minori: baby
fidanzatini esposti dalle madri sui social che si comportano come “mariti provetti”, profili di padri che descrivono le loro figlie come fidanzate, strumentalizzazione e sessualizzazione dei bambini in video divertenti su Tik
Tok per click e follower etc. etc. In generale vi è un’inversione di ruolo sia quando il figlio si assume le responsabilità di un adulto e praticamente diventa lui/lei il genitore del genitore, ma anche quando assume ruoli “altri” nella vita del genitore, esempio “il partner sostitutivo”; in questi casi il genitore si ritrova ad essere dipendente emotivamente o addirittura finanziariamente dal figlio.
Lo Sharenting ossia la condivisione non protetta di foto e video dei piccoli sui social, è una pratica che i genitori attuano in modo indiscriminato e avventato, ma soprattutto senza il consenso dei diretti interessati. Tra i rischi a cui si va incontro c’è l’adescamento, il cyberbullismo, il disturbo da sovraesposizione e il dover confrontarsi con un’identità digitale (non voluta) in età adulta. Ma, ancora, non è solo questo il rischio: si può parlare di sfruttamento dell’immagine altrui, soprattutto quando è coinvolto del denaro?
Iniziamo con una storia. A chi non è un molestatore (o molestatrice), gran parte dei contenuti pubblicati da Wren e Jacquelyn l’account TikTok da oltre 17 milioni di follower, appare abbastanza innocua. Sulla pagina si scorre per lo più tra i video che ritraggono Wren, un’adorabile bambina di circa tre anni, bionda, con grandi occhi, che “fa cose”. A volte c’è con lei la sua mamma, Jacquelyn, che a quanto pare da questo account però trae benefici economici: sembra infatti che molti contenuti siano pubblicitari e veicolino prodotti di diversi brand.¹
L’inversione di ruolo è un segnale di grave disfunzionalità affettiva del genitore e del sistema familiare, ma oggi viene fatta passare come “libertà di espressione e affettiva coi figli”. Quando questi genitori sono messi dinnanzi alle loro responsabilità o nei commenti sui social vengono allertati riguardo ai pericoli dello sharenting si scagliano letteralmente contro l’interlocutore ricoprendolo di offese aggressive. Questo annullamento dei confini tra giovane e anziano, questa confusione di ruoli all’interno di un panorama isterico di eterna giovinezza e di vita online perenne “ONLIFE” confonde in modo profondo i bambini, che di fatto con questi “genitori amici” hanno perso una guida, una “struttura” a cui appoggiarsi e da combattere per sviluppare una loro personalità. I genitori dovrebbero essere figure di riferimento che educano e proteggono i loro figli, fornendo loro sostegno emotivo, istruzione e svolgendo anche una funzione di “orientamento nello spazio caotico della società attuale”.
Che succede se anche il genitore vive ancora nel suo caos adolescenziale? I figli che si assumono precocemente il ruolo di adulto, sono deprivati della possibilità di avere un’infanzia per lasciare il posto all’infanzia tardiva ed egocentrica del genitore che deve “esprimersi e realizzarsi”. In futuro saranno confusi riguardo i confini nelle relazioni amicali, affettive o sessuali e avranno il rischio di “sentire che i confini del loro Io si disperdono in una relazione intima con l’altro”. In generale, l’inversione di ruolo rappresenta un importante fattore di rischio che può portare a compromissioni sullo sviluppo del bambino: sembrerebbe che l’inversione di ruolo interferisca con lo sviluppo dell’autonomia e dell’individuazione (sviluppo del sé) nel periodo della prima infanzia e questo può a sua volta influenzare futuri problemi di sviluppo, come problemi di autoregolazione nel periodo prescolare. In caso di inversione di ruolo patologica, sono state associate conseguenze significative per il bambino come depressione, bassa autostima, pensieri suicidari, isolamento sociale, sintomi psicosomatici e sintomi esternalizzanti come il disturbo della condotta o l’iperattività (Bellow et al., 2005).
1 https://www.alfemminile.com/genitorialita/sharenting/
Alcuni studi (per esempio, Earley & Cushway, 2002) hanno poi dimostrato l’esistenza di effetti a lungo termine dell’inversione di ruolo: la responsabilità di accudimento da bambini sembrerebbe influenzare il funzionamento di un individuo nelle relazioni adulte. In particolare, è stato osservato che da adulti tendono a continuare ad adottare comportamenti di cura compulsivi nelle relazioni con altre persone adulte in età più avanzata: questo fenomeno viene definito come “sindrome del prendersi cura” (Earley & Cushway, 2002). Inoltre, sembrerebbero mostrare una formazione dell’identità meno coesa con livelli inferiori di esplorazione della propria identità ed essere esposti ad un maggior rischio di disturbi di personalità, depressivi e ansiosi (Bellow et al., 2005; Macfie et al., 2005; Mayseless et al., 2004)².
Per questo motivo, occupandomi da anni di trauma relazionale, affettività e relazioni ho scritto due e-book, uno sull’abuso genitoriale COVERT, ossia quell’abuso silente emotivo e psicologico che può essere considerato quasi un “incesto emotivo” da parte di genitori affetti dalle più disparate caratteropatie e un altro sulle conseguenze del trauma da abuso genitoriale sulla vita adulta.
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2 https://www.stateofmind.it/2023/03/accudimento-invertito-figli/#:~:text=In%20caso%20di%20inversione%20di,et%20al.%2C%202005).
Dottoressa Silvia Michelini