I narcisisti sono perfezionisti?
Correlazione tra personalità narcisista, perfezionismo e disturbo ossessivo compulsivo.
In generale è facile notare degli elementi di comunanza tra la personalità narcisistica e il perfezionismo (ostentato/overt o interno mentale/morale/covert).
In generale, c’è una forte componente compulsiva nel comportamento narcisistico.
Un/una narcisista è un ossessivo e un compulsivo onnipotente.
Certamente il carattere narcisista condivide con quello ossessivo la ricerca di un perfezionismo esteriore o morale onnipotente e in virtu’ di questo “ideale irraggiungibile” sacrifica sé stesso e gli altri, rinunciando anche ad una vita autentica.
Dentro il narcisista vive un torturatore sadico (spesso un genitore tirannico interiorizzato critico, svalutante e auto-sabotante), sempre attento a “monitorare” l’esperienza che vive: “sono al mio top? sto lavorando per la migliore azienda che esista o mi sto buttando via? La persona che ho accanto la amo veramente o mi sono abituata/o e alla fine “mi sta ostacolando per il raggiungimento dei miei obiettivi, “questa donna/uomo sembrava speciale e invece…mi sto accontentando”?
Il genitore interiorizzato è anche svilente: “potevi fare meglio”, “sei un buono a nulla”!
I narcisisti si sentono (a causa di un trauma o per loro predisposizione caratteriale ereditaria) eternamente “limitati”, “deprivati”, “ignorati”, “trattati ingiustamente” dal mondo esterno.
Sono egocentrici ed egosintonici, quindi tutte le loro energie sono ripiegate sul Sé.
Si sentono speciali, unici, più intelligenti e in diritto di diventare ricchi, famosi, importanti o di “riavere indietro quello che sentono gli sia stato tolto o di cui sono stati privati”.
I narcisisti sono ossessionati dal Falso Sé grandioso, creato sulla base delle esigenze e degli standard imposti dalla sua famiglia o dalla società, ma anche per difendere il nucleo infantile, fragile e inadeguato che si cela dietro questa “maschera”.
La relazione che quindi i narcisisti instaurano col mondo esterno è soprattutto basata sulla paranoia: sfiducia estrema, ambivalenza, distacco, evitamento, ritiro, isolamento, distacco dalla realtà, iper-vigilanza, sfruttamento dell’altro a scopo difensivo, selettività, superiorità e sospetto.
Le ossessioni scaturiscono a volte in “acting-out” ossia atti impulsivi che chiamiamo compulsioni o atti rituali (come la pulizia, la sistemazione dell’agenda, dell’armadio, del loro aspetto fisico etc) che servono a “sedare” le ossessioni.
Il narcisista come l’ossessivo compulsivo si sente “sporco”, “colpevole”, “sbagliato” o “indegno di stima” a causa dell’introiezione di un genitore tirannico, severo e sadico oppure morboso e abusante, per questo proietterà questa “paura di essere tradito e punito” sul mondo esterno e creerà una sorta di “divinità interna”, la sua CORAZZA che lo protegge dal mondo cattivo.
Questa corazza divina ha tutte quelle qualità che i narcisisti sentono di non possedere, ma che sarebbero state importanti per essere accettati o amati dai genitori sadici anaffettivi e inarrivabili o per difendersi da quelli morbosi, intrusivi e persecutori ai quali si sono “sacrificati”.
La vita dei narcisisti è quindi votata a nutrire questa illusione e il Falso Sé a cui si dona con la stessa devozione di un mistico religioso.
I narcisisti temono questo genitore interno per questo fanno sacrifici continui per garantirli energia, sono schiavi di questo processo cosi farraginoso e fallimentare.
Il genitore sadico prende il sopravvento e se il bambino interno non si è adeguato alle sue richieste esige prove e punizioni per tornare a sentirsi “degno”.
L’energia (supply) che i narcisisti richiedono ovunque per sopravvivenza psichica serve a placare il dialogo psicotico al loro interno tra il genitore idealizzato e punitivo e il falso sé su base compiacente.
Nell’inconscio i narcisisti tendono a mettere in atto condotte auto-distruttive o provocatorie per essere abbandonati o puniti (coazione a ripetere del trauma di rifiuto e abbandono) e a intimargli di farlo è proprio il suo Falso Sé che deve scaricare ansia e pressione interna (operata da ossessioni e pensieri intrusivi) attraverso atti compulsivi (leggere, trattare male, fare sport, scrivere, tradire, ribellarsi, etc).
Qualora la pressione interna non venisse scaricata i narcisisti dovrebbero confrontarsi con la ferita abbandonica o un senso terrificante di deprivazione e solitudine, ma soprattutto con l’annichilimento, la vergogna e il dolore.
Come gli OC i narcisisti quindi mettono in atto comportamenti compulsivi (aperti/acting oppure inconsci/sabotaggi) sulla base di fissazioni maniacali, ma il fine è ristabilire il controllo sul loro Falso Sé e sul mondo circostante, non solo la manifestazione clinica di un disturbo ansioso.
Nei narcisisti quindi il comportamento OC è solo una parte del complesso conflitto di personalità che si trovano ad affrontare, ma è certo che il narcisismo può essere considerato un disturbo ossessivo compulsivo d’elezione.
Ho vissuto con un genitore narcisista ed ho incontrato mio marito narcisista. È un perfezionista per alcune cose ma non per l’ordine, anzi….. accumulatore seriale. Acquisti conclusivi ma non vorrebbe neanche pagare una bolletta, vive nella casa che mi ha donato mio padre (con obbligo di assistenza vita natural durante).
Sono brutta, gli faccio schifo, non so fare niente, non posso decidere neanche di spostare un vaso. Aggressivo soprattutto con le parole, più vede la mia sofferenza piu gode del suo operato.
La mia vita è inesistente.
È un comportamento tipico del narcisista. Immagino che la relazione sia iniziata con il cosiddetto “love bombing”, ossia con una infinita e persuasiva opera di adulazione volta a prendere il controllo della vittima. Poi come leggo dal suo commento, è stata seguita dalla fase di “gaslighting”, ossia l’opera di svalutazione, derisione, svilimento della vittima. Questa è a sua volta attuata per assicurarsi la autodistruzione del se’, la dipendenza dalla approvazione del narcisista. Approvazione che lei rincorre ma che non arriverà mai. Perché è proprio in questo limbo di non approvazione che il narcisista ottiene 2 importanti risultati. Quello di rendere insicura la vittima e portarla verso il desiderio di essere accettata facendo di tutto per esserlo. In questo modo lei sarà sempre sua anima e corpo. È importante capire queste dinamiche e decidere. Cosa si vuole fare? Restare in questo limbo e continuare a perdere fiducia in se stessi (il narcisista non cambia e non le darà mai la sua approvazione. È un rapporto di potere e non di amore), oppure riprendere la propria centralità, volersi bene e dare importanza a quello che sente e che prova e riconquistare stima e fiducia in se stessa? Per farlo bisogna sparire dalla vita del narcisista. Come si dice in questi casi, l’unica arma vincente è il “ no contact”. Sparire volendosi bene e ricominciando a vivere e fare ciò che ci piace