Quando il narcisista è il tuo capo: come riconoscere e comprendere se il tuo capo è un narcisista patologico
In questo articolo si fa riferimento al narcisismo come maschile e femminile senza distinzioni di genere, per pura convenienza stilistica si parlerà di narcisisti, senza specificare il/la/le/i.
Si parla sempre di genitori, partner, parenti o amici narcisisti o con personalità rigide, non empatiche, isteriche e conflittuali, ma cosa succede se il narcisista è il tuo capo?
Il “capo” che manca di una vera personalità leader ha bisogno di esercitare il suo potere sugli altri e non ha quasi mai un atteggiamento collaborativo, simmetrico o di reale condivisione degli impegni di lavoro.
È abile a fissare degli obiettivi “comuni”, spesso troppo elevati, senza fornire reali strumenti per raggiungerli, dopodiché delega tutto a voi e attende di vedervi saltellare per ottenerli. Se li ottenete il merito è del capo, se si fallisce, la colpa è vostra.
Per un capo narcisista siete solo l’oggetto delle proiezioni del suo voler evitare il fallimento e mostrarsi sempre perfetto e vincente.
Se riuscite a farvi notare, ad ottenere dei risultati nonostante i bastoni che vi mette tra le ruote, si prende il merito, vi triangola oppure vi svaluta o vi deride, minimizzando il vostro lavoro.
Si nasconde dietro un atteggiamento severo, “del buon maestro” che intende mettere alla prova i suoi collaboratori per sostenerli in una crescita, ma la verità è che preferisce tenere per sé tutto il potere esercitando sui collaboratori un controllo fatto di ambiguità, silenzi, sparizioni, privazioni, svalutazioni, messaggi contrastanti, istigazione al conflitto e alle invidie all’interno del team di lavoro.
Un’altra caratteristica importante è la seduzione.
I capi narcisisti sono molto affascinanti, carismatici e si avvicinano ai loro collaboratori con fare amicale, comprensivo e generoso quando hanno bisogno di qualcosa, ma poi sono abili “voltafaccia” e all’occasione non mancano di denigrarli, utilizzarli come “scudo” della colpa con i loro stessi capi o colleghi, se qualche affare non si conclude come dovrebbe.
Il capo narcisista non si interessa dello stato di salute mentale, fisico o emotivo dei suoi collaboratori, semplicemente li spreme fino all’osso convincendoli di essere molto fortunati perché hanno un lavoro e dovrebbero solo essere grati.
Di base si comporta come un genitore avaro, ingiusto, anaffettivo, manipolativo e abusante noncurante dei suoi comportamenti o atteggiamenti crudeli e conflittuali.
Il capo narcisista è critico con gli altri, ma eccessivamente indulgente con sé stesso, detesta doversi “abbassare” nel chiedere scusa o dovere ammettere di non saper fare una cosa. Delega ma deve controllare “cosa e come” e poi il merito deve essere il suo, mentre la colpa è sempre vostra.
Se avete maggiori competenze di lui/lei, proverà fortissima invidia e farà in modo che le vostre capacità non emergano, così da non rischiare di far trapelare la sua incompetenza; questo perché spesso i narcisisti arrivano al potere per pura fortuna oppure sanno manipolare le situazioni e non sempre per reali meriti.
Il capo narcisista ha bisogno di essere ammirato adulato e non vuole mai essere messo in discussione; ama molto “i teatrini” cioè quelle situazioni nelle quali può attrarre l’attenzione del gruppo e deridere uno dei colleghi inscenando un vero e proprio atto di bullismo.
Il capo narcisista è un bullo di classe che si ciba di mobbing e spesso i colleghi coinvolti in questa dinamica– per timore di essere licenziati o bullizzati a loro volta – non riescono ad esprimere le loro reali idee o sentimenti e finiscono per colludere, unendosi al banchetto sadico.
Il capo narcisista è invidioso e avaro come un genitore narcisista che invidia il partner o gli stessi figli. Spesso i genitori narcisisti che dirigono società e ditte familiari, preferiscono far morire con loro l’attività piuttosto che cederle ai figli e prima di morire fanno in modo di sabotarli. La situazione si fa più grave se troviamo un genitore, due fratelli o sorelle e un’attività familiare. Questo scenario permette ai genitori/capi narcisisti di mettere anche i fratelli l’uno contro l’altro.
Dividi e impera è il motto.
I capi narcisisti sono persone dotate di grande intuito ed abilità nel capire come ottenere il successo, ma di base non sanno goderselo e condividerlo, dato che si sentono perennemente infelici e insoddisfatti, si sfogano sui loro collaboratori, familiari, parenti, amici e chiunque mostri un grado di benessere più elevato del suo.
Altre due immancabili caratteristiche sono:
- L’impossibilità di riconoscere ai suoi collaboratori qualsiasi caratteristica positiva.
- La totale mancanza di gratitudine.
La loro autostima è fragile, orientata all’approvazione altrui, per questo con loro non è possibile condividere nessun obiettivo, ipersensibili alla critica scattano per un nonnulla, non è neanche possibile avanzare alcun tipo di suggerimento riguardo gli obiettivi di lavoro o le procedure per svolgerlo.
Se hai un capo narcisista sei costretto/a ad adottare delle strategie di contro-manipolazione oppure valutare di cambiare lavoro, dato che l’evidente asimmetria della condizione non vi permette di avere l’autonomia necessaria per intervenire con adeguato livello di agency sulla vostra condizione di lavoro.
Dottoressa Silvia Michelini
Come si riconosce un’amica narcisista?
Ho un dubbio su una persona a causa di un comportamento non proprio da amica, magari mi fa la notte se mi devo operare, ma poi sottilmente cerca di deprezzarmi agli occhi degli altri.
Un atteggiamento covert?
Te ne accorgi perché ti senti depressa, senti che la tua energia cala sempre di più. Ti senti confusa, irrequieta e non sai più distinguere le cose banali perché il o la narcisista ti manipola
E se il tuo capo è un narcisista e ti dice anche che sei la donna della sua vita e non accetta un tuo no e che tu non sia un suo possesso? Riverserà su di te tutte le frustrazioni di uomo e professionista (perché alla fin fine la sua autostima è pari a O).6 anni di inferno. Poi ho preso il coraggio e mi sono dimessa. da due mesi ho un nuovo lavoro, trovato subito, dopo solo 8 giorni di disoccupazione, infatti non ho mai creduto alle sue parole di svalutazione e denigrazione continua come “fai schifo” o “non sei all’altezza delle aspettative” o “il lavoro che fai non serve a niente” o “sei peggio di questo e di quello”. Praticamente il peggio di tutti a suo parere. Nonostante tutto, dicevo, rimettere a posto il proprio “io” profondo è un lavoro lungo. Mi sento destrutturata. Non ho concentrazione, umore che sale e scende. Non riesco a volte a strutturare i pensieri, nessuna empatia, mi sento vuota. Ma almeno sono fiera del mio coraggio e di me stessa. Ora devo ricominciare da capo. Ma prendo il lato positivo della faccenda: nuova vita, nuove basi, nuove opportunità.
brava!
Sei stata bravissima e hai avuto coraggio
Adesso hai un nuovo lavoro e spero che l’ambiente sia migliore . Per rimettere insieme l’autostima basta un po’ di psicoterapia . Io sto in un ambiente lavorativo tossico , bugiardo e marcio . All’esterno viene visto come l’Eldorado ma poi dentro mediamente ci si resiste un paio d’anni o 3 . Io ne ho resistiti 8 ed è 8 anni che sono vittima di mobbing da parte di una massa di incompetenti deviati di testa , che avrebbero la pretesa anche di sostituirsi alla tua famiglia e che più ti impegni e più ti prendono in giro con finte lusinghe per convincerti a lavorare sempre di più ma per premiare poi gli atteggiamenti scorretti do altri collaboratori al posto tuo…La maggior parte dei capi sono narcisisti , hanno il culto della personalità e non apprezzano l’impegno delle persone , più dai , più ti tolgono e ti considerano un’incapace , un’handicappata o una pazza. Se provi ad accennare di voler andar via , i colleghi alle spalle ti rispondono: ” e cosa vai a fare ? Dove lo trovi un posto migliore di qui ? Se te ne vai non sarai in grado di fare nulla ….” ” poverina , sei depressa , curati e poi ritorna a lavoro ” e invece spesso mi viene da pensare che anche fare le pulizie nei condomini sia omunque un posto più dignitoso di quello , dove l’onestà, la sincerità e l’educazione vengono calpestate e sbeffeggiate . Che dire ? Spero di poter trovare a breve le forze per potermene andare e dire basta , come hai fatto tu . Da parte mia , non si meritano più niente .
Brava, bravissima
Esattamente quello che sto vivendo io