Dott.ssa Silvia Michelini     info@vittimedinarcisismo.com

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Quando il narcisista è il tuo capo: come riconoscere e comprendere se il tuo capo è un narcisista patologico

In questo articolo si fa riferimento al narcisismo come maschile e femminile senza distinzioni di genere, per pura convenienza stilistica si parlerà di narcisisti, senza specificare il/la/le/i.
Si parla sempre di genitori, partner, parenti o amici narcisisti o con personalità rigide, non empatiche, isteriche e conflittuali, ma cosa succede se il narcisista è il tuo capo?
Il “capo” che manca di una vera personalità leader ha bisogno di esercitare il suo potere sugli altri e non ha quasi mai un atteggiamento collaborativo, simmetrico o di reale condivisione degli impegni di lavoro.
È abile a fissare degli obiettivi “comuni”, spesso troppo elevati, senza fornire reali strumenti per raggiungerli, dopodiché delega tutto a voi e attende di vedervi saltellare per ottenerli. Se li ottenete il merito è del capo, se si fallisce, la colpa è vostra.
Per un capo narcisista siete solo l’oggetto delle proiezioni del suo voler evitare il fallimento e mostrarsi sempre perfetto e vincente.

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Se riuscite a farvi notare, ad ottenere dei risultati nonostante i bastoni che vi mette tra le ruote, si prende il merito, vi triangola oppure vi svaluta o vi deride, minimizzando il vostro lavoro.
Si nasconde dietro un atteggiamento severo, “del buon maestro” che intende mettere alla prova i suoi collaboratori per sostenerli in una crescita, ma la verità è che preferisce tenere per sé tutto il potere esercitando sui collaboratori un controllo fatto di ambiguità, silenzi, sparizioni, privazioni, svalutazioni, messaggi contrastanti, istigazione al conflitto e alle invidie all’interno del team di lavoro.
Un’altra caratteristica importante è la seduzione.
I capi narcisisti sono molto affascinanti, carismatici e si avvicinano ai loro collaboratori con fare amicale, comprensivo e generoso quando hanno bisogno di qualcosa, ma poi sono abili “voltafaccia” e all’occasione non mancano di denigrarli, utilizzarli come “scudo” della colpa con i loro stessi capi o colleghi, se qualche affare non si conclude come dovrebbe.

Il capo narcisista non si interessa dello stato di salute mentale, fisico o emotivo dei suoi collaboratori, semplicemente li spreme fino all’osso convincendoli di essere molto fortunati perché hanno un lavoro e dovrebbero solo essere grati.
Di base si comporta come un genitore avaro, ingiusto, anaffettivo, manipolativo e abusante noncurante dei suoi comportamenti o atteggiamenti crudeli e conflittuali.
Il capo narcisista è critico con gli altri, ma eccessivamente indulgente con sé stesso, detesta doversi “abbassare” nel chiedere scusa o dovere ammettere di non saper fare una cosa. Delega ma deve controllare “cosa e come” e poi il merito deve essere il suo, mentre la colpa è sempre vostra.
Se avete maggiori competenze di lui/lei, proverà fortissima invidia e farà in modo che le vostre capacità non emergano, così da non rischiare di far trapelare la sua incompetenza; questo perché spesso i narcisisti arrivano al potere per pura fortuna oppure sanno manipolare le situazioni e non sempre per reali meriti.
Il capo narcisista ha bisogno di essere ammirato adulato e non vuole mai essere messo in discussione; ama molto “i teatrini” cioè quelle situazioni nelle quali può attrarre l’attenzione del gruppo e deridere uno dei colleghi inscenando un vero e proprio atto di bullismo.
Il capo narcisista è un bullo di classe che si ciba di mobbing e spesso i colleghi coinvolti in questa dinamica– per timore di essere licenziati o bullizzati a loro volta – non riescono ad esprimere le loro reali idee o sentimenti e finiscono per colludere, unendosi al banchetto sadico.
Il capo narcisista è invidioso e avaro come un genitore narcisista che invidia il partner o gli stessi figli. Spesso i genitori narcisisti che dirigono società e ditte familiari, preferiscono far morire con loro l’attività piuttosto che cederle ai figli e prima di morire fanno in modo di sabotarli. La situazione si fa più grave se troviamo un genitore, due fratelli o sorelle e un’attività familiare. Questo scenario permette ai genitori/capi narcisisti di mettere anche i fratelli l’uno contro l’altro.
Dividi e impera è il motto.

I capi narcisisti sono persone dotate di grande intuito ed abilità nel capire come ottenere il successo, ma di base non sanno goderselo e condividerlo, dato che si sentono perennemente infelici e insoddisfatti, si sfogano sui loro collaboratori, familiari, parenti, amici e chiunque mostri un grado di benessere più elevato del suo.

Altre due immancabili caratteristiche sono:

  1. L’impossibilità di riconoscere ai suoi collaboratori qualsiasi caratteristica positiva.
  2. La totale mancanza di gratitudine.

La loro autostima è fragile, orientata all’approvazione altrui, per questo con loro non è possibile condividere nessun obiettivo, ipersensibili alla critica scattano per un nonnulla, non è neanche possibile avanzare alcun tipo di suggerimento riguardo gli obiettivi di lavoro o le procedure per svolgerlo.

Se hai un capo narcisista sei costretto/a ad adottare delle strategie di contro-manipolazione oppure valutare di cambiare lavoro, dato che l’evidente asimmetria della condizione non vi permette di avere l’autonomia necessaria per intervenire con adeguato livello di agency sulla vostra condizione di lavoro.

Dottoressa Silvia Michelini

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